Natale all'insegna alla gastronomia E dopo il pranzo trionfano gli "avanzi"
27 dicembre 2016 | 14:47
di Andrea Radic
A tavola durante queste festività c’è una nuova tendenza diffusa che si rifà alla tradizione radicata nel Paese prima del boom degli anni ’70: tra Natale e San Silvestro nelle tavole degli italiani si consumano gli “avanzi” della vigilia e del pranzo di Natale.
Questo avviene per ben 2 famiglie su 3. Nel monitoraggio che la Cia stessa ha avviato sul territorio, ha scoperto che sono moltissime le iniziative di stampo sociale e di gruppi di amici, dove ci si incontra intorno a tavole imbandite da piatti frutto del riutilizzo e la rielaborazione dei cibi cucinati nei giorni precedenti. Una tematica nota alla Cia che ha pubblicato, grazie al lavora dei pensionati dell’Anp-Cia della Toscana, un’agile volume dal titolo “La cucina degli avanzi attraverso le ricette contadine” che sta avendo un discreto successo.
Quindi, timballi, brodini, torte rustiche e macedonie la fanno da padrone nei giorni che separano il Natale dal Capodanno. Il risultato di questo comportamento virtuoso si tradurrà in un significativo risparmio per l’economia famigliare con un risparmio di circa 40 euro per famiglia.
«Ma gli italiani - spiega la Cia - approfitteranno anche dei giorni che ci separano dall’ultimo dell’anno per riaffacciarsi nei negozi e ultimare gli ultimi acquisti per il tradizionale cenone». Non mancheranno le tradizionali lenticchie (ottimi i riscontri di vendita per quelle di Castelluccio di Norcia, assieme alle altre varietà di pregio) oltre ai cotechini e zamponi avvicinati nelle preferenze dei consumatori dalle classiche salsicce fresche, il cui successo al “botteghino” è spinto da una spiccata preferenza dei più piccoli.
«Ottime - aggiunge la Cia - le performance dei vini, con lo spumante, sia dolce che brut, in odore di record di vendite. Stabili i dolci, con un grande incremento di quelli artigianali e fatti in casa. In tal senso, è boom di visualizzazioni di tutorial su come preparare i dolci delle feste su Youtube e blog specializzati con oltre 5 milioni di visualizzazioni in pochi giorni».
Questa tendenza è confermata anche da un illustre esperto come Paolo Massobrio che nel volume "Chiediamo ai cuochi come non sprecare il cibo" ha chiesto a dodici cuochi coronati (massimo giudizio del Gatti/Massobrio) come fare a non sprecare tra le mura domestiche.
«Se un cuoco spreca, l’economia della sua impresa è a rischio» afferma il critico. Nel libro, che inaugura la collana de “I Libri del Golosario” di Cairo editore, appaiono i consigli aurei di Gianfranco Vissani (gennaio), Carlo Nan (febbraio), Paolo Teverini (marzo), Davide Oldani (aprile), Anna Dente (maggio), Nadia Santini (giugno), Alfonso Iaccarino (luglio), Moreno Cedroni (agosto), Davide Scabin (settembre), Luisa Valazza (ottobre), Paolo Donei (novembre), Cesare Giaccone (dicembre). In tutto 120 ricette, realizzate dalla maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera che mese dopo mese analizza il rapporto con le stagioni con un occhio al frigorifero, la vera fonte dello spreco alimentare.
«Si usa il frigorifero come un armadio - dice ancora Paolo Massobrio - nel cui fondo ci sono cibi da buttare, spesso dimenticati. Anche se questo Natale ha mostrato un virtuosismo degli italiani che non solo hanno sprecato meno, ma pure si sono ingegnati nel recuperare gli avanzi». E allora ecco come fare le crocchette di formaggio alla Cesare Giaccone, gli gnocchi di polenta di Luisa Valazza o gli arancini di riso con salsa di zuppa di pesce di Paolo Teverini.
Vissani si cimenta invece col risotto con cavolfiori e cotechino in salsa di arancia, mentre Davide Scabin prende l’uovo, affogato in camicia con guazzetto di aglio affumicato. Ma c’è anche la zuppa di pane e uova, il timballo di maccheroni, la verza ripiena al forno e l’immancabile pappa al pomodoro, oltre ai gratin in varie versioni e ai fritti, passando per le polpette. E il dolce? Uno su tutti: il salame al cioccolato. Qualità e materie prime eccellenti nel carrello della spesa, ma bando agli sprechi.
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Alberto Lupini