Tra Natale e Capodanno ci potrebbero essere dei cambi di colore: in particolare, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna potrebbero entrare in giallo il 27 dicembre, mentre il Friuli Venezia Giulia rischia addirittura la fascia arancione. Meglio al sud dove le regioni hanno ancora numeri da zona bianca. E così, dopo l’ordinanza che manda in giallo da lunedì il Veneto, la Liguria, le Marche e la provincia di Trento, si guarda alla curva epidemiologica ma soprattutto alla situazione degli ospedali: si va in fascia gialla con 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti e un’occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 10% e in area medica pari al 15%; si passa in zona arancione quando si ha tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione in terapia intensiva oltre il 20% e in area medica oltre il 30%.
«La Liguria - ha detto all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale Policlinico San Martino di Genova - andrà in zona gialla perché soffre molto il Ponente, l'area di Imperia, Sanremo e Savona, con molti contagi e ricoveri. Nel mio reparto di malattie infettive a Genova la situazione non è malissimo, tutto sommato non siamo pieni, ma abbiamo un flusso costante. Facciamo tanti anticorpi monoclonali, solo ieri 15 pazienti. Grazie a questo uso in fase iniziale abbiamo meno pressione nell'area di Genova. In Liguria sono oltre mille i pazienti trattati con i monoclonali. Il prossimo passaggio in zona gialla non porterà a niente. Vuol dire più o meno solo l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto ma abbiamo ampiamente dimostrato che non serve assolutamente a nulla, se non a fare un uso cosmetico del dispositivo di protezione. Servono altre misure e non mettersi la mascherina sul lungomare quando passeggio. Più che altro è un problema di tipo psicologico, perché il giallo viene prima dell'arancione».
Il Friuli Venezia Giulia rischia addirittura la fascia arancione
Iss, incidenza sale da 176 a 241, Rt giù
Incidenza sempre più su in Italia, arrivata a toccare quota 241 casi per 100mila abitanti, in forte aumento rispetto ai 176 di una settimana fa. Ancora in leggero calo l’indice Rt invece, che scende da 1,18 a 1,13. Sono i dati della Cabina di regia per il monitoraggio settimanale, forniti dall’Istituto Superiore di Sanità. 18 Regioni sono a rischio moderato, 1 a rischio alto.
In Veneto mascherina obbligatoria anche all'aperto
In attesa della zona gialla che scatta da lunedì 20 dicembre, il Veneto si porta avanti e introduce l'obbligo della mascherina all'aperto: «Oggi presentiamo un'ordinanza che anticipa la zona gialla. Non è un provvedimento che stravolgerà la vita dei cittadini. Introduce principi e raccomandazioni come l'obbligo delle mascherine all'aperto , ad accezione dei bimbi di età inferiore ai 6 anni», ha affermato il governatore Luca Zaia.
Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna sorvegliate speciali
E guardando questi numeri, dopo il passaggio in giallo di Veneto, Liguria, Marche e provincia di Trento da lunedì, preoccupano alcune grandi regioni. La Lombardia ha due parametri negativi con 171, 3 nuovi casi e l’area medica al 13,6% ma le terapie intensive sono all’8,9% quindi sotto la soglia critica. Il Lazio rischia con 179,8 casi, l’area medica occupata al 12,1% ma le terapie intensiva vicine al limite visto che l’ultimo dato era 9,6%. Anche l’Emilia-Romagna: 241 casi, 10% in terapia intensiva, 10,7% in area medica.
Rischio arancione per il Friuli Venezia-Giulia
Ancora più problematica la situazione del Friuli Venezia-Giulia che con 378 nuovi casi settimanali e i reparti ospedalieri in affanno: 23,3% in area medica, 14,3%, potrebbe rischiare l’arancione.