Montalcino, per europei e americani "capitale" dell'enoturismo
Accelera l’enoturismo a Montalcino che nei primi 8 mesi del 2023 registra oltre 150mila presenze. Assegnati dal Consorzio del Brunello 5 Lecci d'oro a ristoranti ed enoteche. La piastrella 2023 è di Monica Maggioni
Si può dire a tutti gli effetti che Montalcino (Si), borgo gioiello della Val d’Orcia, sia una delle “capitali” italiane dell’enoturismo, soprattutto per gli americani. A dirlo sono i numeri rivelati, in occasione della seconda giornata della 32ª edizione di Benvenuto Brunello, dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino: nei primi 8 mesi del 2023 si registrano oltre 150mila presenze, in crescita del 2% sul pari periodo già da record del 2022 grazie a uno sprint estivo che vale quasi l’80% dei flussi (dati provvisori dell’ufficio regionale di statistica della Toscana sul periodo gennaio-agosto). Ma non solo. Con quasi 60mila arrivi, il borgo toscano si conferma, come dicevamo, destinazione enoica sempre più cosmopolita con un incremento dei turisti stranieri che tocca la doppia cifra (+10%), mentre cedono il passo gli italiani, in calo del 13%, riassestandosi sui valori pre Covid. Durante la giornata sono stati anche assegnati cinque premi Leccio d’oro 2023 al Ristorante Veranda dell’Hotel Villa d’Este a Cernobbio, al ristorante Sistina di New York, le enoteche il Quadrifoglio di Calosso (At) e Il Berry Bros. & Rudd di Londra, e l’Osteria Il Bargello di Siena. La “piastrella celebrativa” della vendemmia 2023, per la prima volta in 32 edizioni, è una firma del giornalismo italiano, Monica Maggioni.
Wine lover europei e americani scelgono Montalcino
Tornando all'enoturismo a Montalcino, il quadro delle presenze suddivise per macroaree vede in testa gli enoappassionati europei che con più di 55mila presenze (anche se -5% rispetto al pari periodo 2022) rappresentano oltre un terzo delle provenienze totali; seguono gli arrivi dalle Americhe con oltre 42mila presenze e un balzo di quasi il 20% sullo scorso anno mentre, a poca distanza, gli enoturisti del Belpaese.
In positivo poi i trend degli arrivi dalle altre macroaree globali con l’exploit in particolare dell’Asia (+45%) e dell’Oceania (+145%). Una fotografia, quella rilevata dall’elaborazione del Consorzio, che riflette l’aumento dei soggiorni in strutture extralberghiere (+7%) a partire da agriturismi, relais in cantina e b&b. In decrescita invece le presenze in hotel (-5,5%), da addurre esclusivamente al calo degli italiani solo in parte compensato dall’incremento straniero (+8%).
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I numeri dell’enoturismo di Montalcino
Per il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci: «I risultati di questi primi 8 mesi da un lato sono migliori dell’anno record 2022 e segnano un tendenziale +17% sul triennio del pre covid, dall’altro configurano Montalcino come destinazione sempre più amata dai winelover d’oltreoceano. Un target alto spendente composto principalmente da statunitensi, brasiliani e canadesi il cui vino rappresenta la principale motivazione del viaggio a Montalcino ma dove sanno di trovare anche altre caratteristiche identitarie che le imprese del vino hanno contribuito a preservare: qualità della vita, biodiversità, un borgo medievale e il paesaggio Unesco della Val d’Orcia».
In termini di incidenza, si consolida il ripristino degli assetti pre-pandemici con gli arrivi dall’estero che rappresentano ampiamente i 2/3 del totale; in particolare, le Americhe – habituè storiche di Montalcino – raggiungono una quota di incidenza superiore al 28% mentre l’Europa si avvicina al 40%. Poco sotto il 28% la quota dei turisti italiani.
Vino Montalcino, cresce il valore delle vendite
Sono quasi 3.200 gli ettari di vigneto iscritti a Doc e Docg e tutelati dal Consorzio; di questi, 2.100 a Brunello, estensione rimasta invariata dal 1997, per una produzione media di 9 milioni di bottiglie l’anno. A crescere è stato il valore delle vendite, i Paesi buyer e l’economia di un intero territorio, a partire dalle imprese del vino, che nell’arco di 13 anni hanno visto incrementare dal 37% al 63% il proprio patrimonio netto. A Benvenuto Brunello (17-28 novembre) partecipano 118 cantine. In degustazione, il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso di Montalcino 2022 oltre alle referenze degli altri due vini della denominazione: Moscadello e Sant’Antimo.
Consorzio Brunello: assegnati i cinque premi Leccio d’oro 2023
Da Siena passando per Cernobbio fino ad Asti, da Londra a New York. Parte dalla Toscana e arriva oltreoceano il 32° Leccio d’Oro, il riconoscimento del Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha rivelato i 5 vincitori tra ristoranti ed enoteche, nazionali e internazionali con una wine list altamente rappresentativa dei vini espressione del borgo toscano.
A salire sul podio per la sezione dedicati ai ristoranti del Belpaese è il Ristorante Veranda dell’Hotel Villa d’Este a Cernobbio. Elegante struttura con vista sul lago di Como, il Ristorante Veranda vanta una cantina con più di 50mila bottiglie e in carta vini propone una selezione di oltre 3500 etichette, di cui 300 provengono da Montalcino. Dalle sponde del lago manzoniano alla città della Grande Mela con il ristorante Sistina. Situato in una palazzina ottocentesca dell’Upper East Side e con una collezione di opere d’arte che vanno da Matisse a Mirò, il locale dispone di una cantina con circa 100mila bottiglie e 4.600 etichette, tra cui le migliori annate di Brunello e Brunello Riserva.
A trionfare nella categoria enoteche, il Quadrifoglio di Calosso (At) il cui catalogo online propone oltre cento etichette tra Brunello e Rosso di Montalcino e Il Berry Bros. & Rudd di Londra, con un e-commerce che supera le cento referenze ilcinesi.
Resta invece in Toscana il Premio Speciale Leccio d’Oro “Rosso di Montalcino” assegnato all’Osteria Il Bargello di Siena. Il locale dispone dal 2020 anche del Salotto del Vino, un’enoteca che conta circa mille etichette di cui quasi cento sono di Montalcino. Inoltre, le proposte giornaliere al calice includono sempre un Rosso o un Brunello.
Istituito nel 1994, il Premio Leccio d’Oro è dedicato ai ristoranti e alle enoteche nazionali ed estere con una wine list particolarmente rappresentativa dei vini espressione del borgo toscano, a partire proprio dal Brunello. La Giuria del Premio è composta dal presidente e da membri del consiglio del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
Monica Maggioni (Rai) firma la piastrella vendemmia 2023 del Brunello
Da oggi Benvenuto Brunello ha anche la sua “piastrella celebrativa” della vendemmia 2023 e, per la prima volta in 32 edizioni, è una firma del giornalismo italiano a idearla. Monica Maggioni, alla guida della direzione editoriale per l’Offerta informativa Rai, è infatti la protagonista e autrice della mattonella istituita nel 1992 dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino.
Un richiamo forte all’attualità, quello ispirato da Monica Maggioni ed eseguito dal designer Dario Curatolo, che descrive così la sua rappresentazione in bianco e nero: «I tratti a china neri e tesi sono il segno della guerra. Viviamo in un momento segnato dal dramma collettivo della guerra. Per questo, anche in una occasione di gioia come Benvenuto Brunello, ho voluto lasciare comunque una traccia visiva di quello che accade, al di là del nostro sguardo e del nostro Paese».
Lo svelamento e il tradizionale rito di posa sul muro di cinta del Palazzo comunale del borgo toscano sono avvenuti nel corso della seconda giornata di Benvenuto Brunello, l’anteprima delle annate dei vini della denominazione, a partire dal Brunello 2019 e dalla sua Riserva 2018, in programma fino al 28 novembre a Montalcino e in altre 9 città del globo tra Usa, Asia e Europa.
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Alberto Lupini
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