Monopolio dei tassisti, riparte la protesta. Cosa riuscirà a fare il nuovo Governo?

Per l'Autorità dei Trasporti c'è un solo taxi ogni 2mila abitanti in Italia: si creano così code interminabili in molte città e i turisti restano a piedi

24 ottobre 2022 | 16:58

Il sistema dei taxi non funziona e si deve intervenire. La polemica sul monopolio dei taxi e sull'eventuale inadeguatezza del servizio riparte da Firenze ed è lo stesso sindaco Dario Nardella a sostenerlo. Ed è proprio a lui che si è rivolto Francesco Ruo, presidente di Azione Ncc che ha dichiarato: «Il sindaco Nardella ha riconosciuto che esiste un problema taxi – ha aggiunto - Noi lo diciamo da tempo: a Firenze il sistema taxi non funziona e si deve intervenire. È da tempo che noi denunciamo questo problema: ci sono file interminabili di turisti, è una pubblicità pessima per tutta la città».

Un problema questo che è particolarmente sentito anche in altre città e che non è certo una novità, essendo negli ultimi anni una criticità spesso sollevata dal sinistra nel mondo politico, ma che però oggi sembra non essere più rimandabile. E a questo punto la palla passerà al nuovo Governo?

Ogni cinque anni un Governo ci prova, regolarmente stoppato dai tassisti

Negli ultimi anni, infatti, sono stati moltissimi gli scioperi dei tassisti, particolarmente sentiti nelle città come Milano e Roma, contro la multinazionale Uber, la multinazionale americana che via app consente di noleggiare un auto privata e pagarla con carta di credito. Accusati, i tassisti, spesso di comportarsi come una corporazione, nessuno è mai riuscito a fare nulla contro il loro monopolio: aveva tentato prima Bersani nel 2006, Monti nel 2012, Renzi nel 2017. Ogni cinque anni un Governo ci prova, regolarmente stoppato dai tassisti.

Molti i turisti che restano a piedi

Il problema sottolineato a Firenze, però, è reale e ci sono molte città, in cui il numero dei taxi non è sufficiente a soddisfare le richieste dei turisti. Il tema era stato trattato anche in un pezzo de “L'inkiesta”, in cui era emerso che a Milano mancavano i taxi, cosa che non permetteva alla città di competere con i servizi offerti da altre metropoli europee. Recentemente è emerso, nell’ultima Relazione al Parlamento della Autorità dei Trasporti, che è presente un solo taxi ogni 2mila abitanti in Italia. “L’Italia risulta molto indietro nella disponibilità dei taxi, se valutiamo i numeri di Paesi europei come la Francia. In Francia, le banche dati del governo transalpino ci dicono che la media dei taxi in circolazione è quasi doppia rispetto alla nostra. I francesi contano su un taxi ogni 1.157 abitanti. Quantità analoghe, e dunque migliori delle italiane, si registrano in Spagna. Dove è in strada — rivela l’agenzia Epdata — un taxi ogni 1.025 persone” - si legge su La Repubblica. 

E ora la palla passa al Nuovo Governo

La situazione del nostro Paese sarebbe migliorata se la legge sulla Concorrenza, proposta dal governo Draghi, avesse liberalizzato il settore come era nelle intenzioni del premier. Ma il 2 scorso agosto, a governo ormai caduto, la legge sulla Concorrenza è passata in Senato in una formulazione anestetizzata, che non potrà cambiare le cose nell’offerta dei taxi. E ora la palla passa al Nuovo Governo...

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Alberto Lupini


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