Marcia indietro sul calciobalilla, non sarà più tassato
Insieme agli altri giochi a gettone non sarà più equiparato ai giochi d'azzardo. Non servirà più produrre la relativa documentazione burocratica e l'annessa tassazione
Un emendamento al Decreto legislativo approvato in Senato salva il calciobalilla, il ping pong e gli altri giochi a gettone dall'essere equiparati ai giochi d'azzardo.
Nei giorni scorsi aveva creato scalpore una determina direttoriale dell'Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, entrata in vigore agli inizi di giugno, che di fatto equiparava il calciobalilla ai videopoker e alle slot machine. I gestori avrebbero quindi dovuto mettere per iscritto, tramite un'apposita certificazione, comprendente anche un nulla osta e una tassa di 10 euro ad apparecchio, che i giochi azionati a gettone avessero caratteristiche tali da far escludere qualunque vincita in denaro che farebbe scattare le norme del gioco d'azzardo. Chi non si fosse messo in regola la multa sarebbe stata di 4mila euro ad apparecchio.
Adesso ci penserà la stessa Agenzia delle Dogane a individuare entro il 15 novembre di ogni anno gli apparecchi "meccanici ed elettromeccanici che non distribuiscono tagliandi".
I gestori dei calciobalilla tirano quindi un sospiro di sollievo, ma il Sib, il Sindacato italiano balneari ora vorrebbe che il Governo facesse un ulteriore passo in avanti. «Si levi l'imposta sugli intrattenimenti per chi mette a disposizione gratuitamente questi apparecchi», ha dichiarato il presidente Antonio Capacchione.
Arriva la norma salva Calciobalilla
Il Senato ha approvato un maxiemendamento al Disegno di legge 2598, legato al Decreto sul Pnrr, presentato dal Governo, che contiene una norma che autorizza l’Agenzia delle Dogane a non equiparare il calciobalilla (chiamato anche biliardino) e altri giochi a gettone a quelli d'azzardo.
Entro il 15 novembre di ogni anno l'Agenzia delle Dogane dovrà individuare gli apparecchi "meccanici ed elettromeccanici che non distribuiscono tagliandi", che saranno quindi esenti dall'obbligo di verifica tecnica.
I gestori non dovranno quindi più chiedere la certificazione, comprendente anche un nullaosta e la relativa tassa di concessione, che ammonta a 10 euro ad apparecchio.
Prima di cantare definitivamente vittoria bisogna, però, aspettare che la legge norma completi l'iter in Parlamento. Servirà, quindi, continuare a chiedere certificazione e nullaosta fino a quando l'iter parlamentare non sarà concluso.
«Aspettiamo, fiduciosi, il provvedimento attuativo dell'Agenzia - ha dichiarato il presidente di Sib Antonio Capacchione - Il direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna ha inoltre annunciato che il termine per richiedere il nulla osta riapre fino al 31 luglio. Molti esercenti, infatti, che non si erano messi in regola per tempo o per protesta, avevano preferito ritirare biliardini, ping pong e tutti i giochi a gettone per evitare di incappare nelle multe».
Il presidente dei balneari: «Il passo successivo è togliere le tasse ai giochi gratuiti»
Per Antonio Capacchione il Governo dovrebbe compiere il passo successivo. «In questa circostanza - ha aggiunto il presidente del Sindacato italiano balneari - il Governo è stato saggio e solerte nell'eliminare una equiparazione irragionevole, oltre che stupida, e salvaguardare giochi che sono anche un pezzo di storia e di identità dell'Italia. Ci aspettiamo adesso anche l'eliminazione della tassazione allorquando questi giochi siano forniti gratuitamente. La tassa sull'intrattenimento si stabilisce calcolando l'8% sull'imponibile medio e a un'iva del 22%. Quindi, se di norma un singolo calciobalilla rende all'esercente circa 500 euro l'anno, la tassa sull'intrattenimento è pari a 40 euro. Di Ma di solito in un lido ce ne è anche più di uno e quindi alla fine la cifra aumenta».
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Alberto Lupini
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