Meta di enoturismo esperienziale grazie al Vino: sono le Marche che la Regione, i consorzi di tutela e 12 aziende vitivinicole hanno presentato al Vinitaly Speciale Edition 2021 di Verona. In vista della 54ª edizione del Vinitaly (10-13 aprile 2022), è andata in scena un’edizione riservata ai professionisti che hanno avuto modo, attraverso una degustazione internazionale guidata, di apprezzare una panoramica della produzione regionale. Il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Mirco Carloni, ha anticipato, alla platea intervenuta, l’imminente approvazione della legge regionale sull’enoturismo.
Marche, meta di enoturismo esperienziale grazie al Vino
Per la prima volta una normativa per l’enoturismo
«Per la prima volta le Marche avranno una normativa dedicata al settore enoturistico. Le nostre 11mila aziende vitivinicole diventeranno luogo di accoglienza». Ma non basta. «Nei nostri progetti – ha detto Carloni – c’è anche quello di realizzare un movimento del vino legato alle strade del vino. Stiamo concretizzando una grande operazione di marketing territoriale che valorizzi le potenzialità agroindustriali ma, soprattutto, vitivinicole che le Marche vantano, trasformandole in una meta turistica vocata al vino e al turismo esperienziale».
Il vicepresidente ha poi ricordato i «significativi investimenti realizzati, come i 3 milioni di euro per la promozione dei vini delle aziende marchigiane nei paesi extraeuropei (Ocm vino). Abbiamo sostenuto l’iniziativa “Dalla vigna alla tavola” che ha visto la partecipazione di 300 cantine nella creazione di eventi sul territorio marchigiano che hanno dato vita, anche qui, per la prima volta, a una grande connessione tra i settori della ristorazione e della produzione dei vini».
Serve un’identità territoriale in materia
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi dei rappresentanti dei consorzi di tutela (Vini Piceni e Istituto marchigiano), Antonio Centocanti e Marco Pignotti. «Le Marche sono una regione di eccellenze vinicole e gastronomiche che hanno necessità assoluta di trovare un’identità territoriale per far conoscere i propri prodotti. L’approvazione della legge regionale sull’enoturismo sarà molto importante, perché legata al nostro territorio e alle sue eccellenze, ma soprattutto per mantenere le aziende nelle zone montane, nelle zone interne che, con il terremoto, hanno avuto tanti problemi. Ora potranno avere lo strumento per ripartire, investendo su un’economia agroalimentare. Nelle Marche il mondo agroalimentare rappresenta il 14% del Pil: in nessuna regione italiana è così importante questo settore, sul quale bisogna lavorare perché siamo terra di eccellenze, ma non di grandissime produzioni; quindi, dobbiamo lavorare per dare valore ai nostri prodotti. Siamo tra le prime regioni italiane per il biologico, perché le Marche hanno sempre riservato una grandissima attenzione all’ambiente e all’uomo, cercando di mantenere il nostro territorio il più naturale possibile».
Positiva la vendemmia 2021
Carloni ha infine anticipato l’andamento della vendemmia nelle Marche: «La stagione che si sta concludendo fa emergere un quadro positivo che ha beneficiato anche di un andamento climatico con temperature e un soleggiamento che sta dando uve di ottima qualità, magari con minore quantità. Tutto questo è un ottimo preludio per un’alta qualità dei nostri vini».
Marche, terra tra mare e monti e di vini eccellenti
Il paesaggio marchigiano, compreso nella fascia tra l'Appennino e il mare, è estremamente suggestivo poiché la catena montuosa che degrada verso il litorale adriatico risalta fantastici scorci panoramici delle colline, solcate da verdi vallate naturali. Ed è proprio tra questi territori, particolarmente vocati alla coltivazione della vite, che le condizioni pedoclimatiche unite alle moderne tecnologie di vinificazione consentono la produzione di vini la cui qualità, in molti casi, è elevata all'eccellenza.
Viticoltura dalle origini antiche
La viticoltura nel territorio marchigiano risale a tempi remoti con un'ampia gamma di vitigni non sempre di qualità, destinati per lo più al consumo familiare. L'ammodernamento è iniziato nel secondo dopoguerra con la piantumazione di vitigni di pregio nelle zone collinari di Jesi, Cupramontana e nei Colli Piceni, la cui qualità è stata riconosciuta ufficialmente a partire dagli anni '62 con l'applicazione della disciplina sulla tutela giuridica delle Denominazioni di origine controllata.
Nelle Marche il mondo agroalimentare rappresenta il 14% del Pil
Censiti 200 varietà di vitigni
Attualmente nelle Marche sono censite oltre 200 varietà di vitigni, tuttavia il Sangiovese, il Montepulciano, il Verdicchio e il Trebbiano Toscano prevalgono nettamente su tutti. Qualche vitigno autoctono meno noto è venuto recentemente alla ribalta, mentre vitigni alloctoni come lo Chardonnay, il Merlot, il Cabernet Sauvignon sono stati integrati con successo tra i vitigni tradizionali.