Vacanze romane… a 5 stelle. Roma si prepara a tuffarsi in una nuova Dolce Vita. Quella che si respirerà dentro e intorno a dieci nuovi hotel lusso che entro due anni apriranno nella Capitale. Dal Four Season al Mandarin Oriental, dal Nobu di De Niro al Bulgari più grande d'Europa con il ristorante del tristellato Niko Romito che “duellerà” con Alain Ducasse, lo chef più stellato al mondo, che approda al RomeoRome: la città e, in particolare, la zona dell’ex Dolce vita, intorno a via Veneto, è in fermento. E, in attesa dei grandi eventi all’orizzonte, come il Giubileo del 2025, e il sogno dell’Esposizione Universale nel 2030, i fondi internazionali, con grande fiuto per gli affari, eleggono Roma, la città del turismo "mordi e fuggi", delle case vacanza, dei B&B, spesso abusivi, e delle trattorie a buon mercato, a mercato da lanciare per il turismo a cinque stelle. Senza contare che ci sono storici hotel a 5 stelle che si stanno rinnovando totalmente o lo faranno a breve come Il Plaza di via del Corso e l’Excelsior di via Veneto. L’obiettivo, sottolineano da Federalberghi, è offrire ai turisti (e non solo) più decoro e sicurezza. Turisti che saranno alto-spendenti e che moveranno, letteralmente, l’economia della città andando al ristorane, prendendo auto a noleggio, facendo shopping nelle boutique del centro… Magari turisti non da paparazzi, ma chi può dirlo?!
Crescono gli hotel di lusso a Roma
Quello che è certo è che questi nuovi turisti a Roma avranno l’imbarazzo della scelta. Anche perché, numeri alla mano, oggi, gli hotel della categoria lusso a Roma sono 54, con un aumento di 4 alberghi nel 2022 (dati Federalberghi). Nel periodo pre Covid gli hotel di lusso a Roma erano 46 (dati 2019). Attualmente (prima cioè dei nuovi hotel che stanno per aprire) le stanze a 5 stelle sono 4.589. Di certo Roma è ancora lontana da Londra con 166 alberghi extra lusso e Parigi con 103, ma meglio di Barcellona (40) e Amsterdam (28).
Hotel di lusso a Roma, già attivi Six Senses e Palazzo Velabro
Ma al di là dei numeri, in quanto a fascino Roma non ha rivali. Fascino unico (oltre che a molto altro) che si troverà nei nuovi alberghi di lusso che stanno fiorendo in città. Già aperti ci sono il Six Senses, affacciato sulla chiesa di San Marcello al Corso, di cui la proprietà thailandese ha ristrutturato la facciata, e Palazzo Velabro, con vista sull’Arco di Giano ai Fori Imperiali e, come riporta il Corriere della Sera, un innovativo format “polifunzionale” che accoglie un “petit cinema” per proiezioni private e una parete espositiva per mostre temporanee di giovani artisti, oltre a una biblioteca di volumi d’arte con una sezione dedicata alla fotografia. All’Eur, accanto alla Nuvola, c’è l’Hilton La Lama con gestione italiana, mentre in via Liguria, quartiere Ludovisi, ha appena aperto W, prima sede italiana del W Hotels Worldwide di Marriot.
Bulgari Hotel Roma, atteso il debutto con Niko Romito
Attesissimo il Bulgari Hotel Roma in piazza Augusto Imperatore che quando aprirà il 9 giugno, con le sue 114 stanze (quasi tutte suite) sarà il più grande hotel Bulgari d’Europa. Tra i suoi fiori all’occhiello la ristorazione con cinque offerte gastronomiche diverse, tutte a cura di Niko Romito il cui ristorante sarà al 5° piano con una magnifica vista su Piazza Augusto Imperatore.
Con l’hotel Romeo arriva a Roma Alain Ducasse
Da uno chef (e un hotel di lusso) a un altro: a soli 400 metri di distanza dal Bulgari ad ottobre aprirà, infatti, il RomeoRoma (omonimo del gemello di Napoli) che nascerà nel cinquecentesco palazzo Serroberti-Capponi, all’inizio di via di Ripetta, a pochi passi da piazza del Popolo, e che in cucina porta niente di meno che lo chef più stellato al mondo con 14 stelle Michelin nel 2022: Alain Ducasse.
Hotel di lusso a Roma: la situazione in Via Veneto
Sembra che slitterà di qualche mese (da maggio a settembre), invece, l’apertura del Nobu Hotel in via Veneto versione romana di una catena di alberghi extra lusso e ristoranti annessi in molte capitali del mondo, nata dall’intuizione dell’attore statunitense Robert De Niro insieme allo chef Nobuyuki.
A pochi passi, in via Boncompagni, sono iniziati i lavori per il Mandarin Oriental, la catena di Hong Kong controllata dal Jardin Matheson Group, negli ex villini Unicredit. Dieci villini immersi in un parco con una superficie complessiva di 17mila metri quadrati, ma soprattutto un progetto di sviluppo immobiliare che prevede investimenti per 80 milioni di euro.
Nella zona atteso anche il Rosewood nell’ex sede della Banca nazionale del lavoro (Bnl) che, appunto, darà il suo contributo al percorso di riqualificazione di via Veneto. Hotel che dovrebbe offrire ai turisti di lusso 157 camere, 44 suite, tre ristoranti oltre a un rooftop bar con vista sulla città, molto ambiti a Roma.
Poi c’è il Four Seasons. La catena alberghiera canadese, controllata dalla Cascade Investment, la società di investimenti fondata da Bill Gates, ha scelto Palazzo Marini (due edifici storici in pieno centro, che da via del Pozzetto e via della Mercede sbucano su piazza San Silvestro) per la sua operazione finanziaria da circa 300 milioni di euro (160 dei quali investiti per l'acquisto dell'immobile e il resto destinato alla ristrutturazione): oltre 20mila metri quadrati su sette piani ex sede gli uffici della Camera dei Deputati con relativa mensa per i dipendenti. L’obiettivo della nuova proprietà è realizzare 120 suite sospese tra la Fontana di Trevi e le vie dello shopping griffato.
Già operativo, invece, in via Veneto Intercontinental Ambasciatori Palace, che ha seganto così il ritorno del marchio di lusso britannico nella Capitale dopo sette anni di pausa. Ma non solo, il nuovo hotel porta anche a Roma il noto ristorante Usa Scarpetta NYC della catena americana guidata da John Meadow.
Dunque, investimenti importanti, soprattutto stranieri, dai Corinthia, in piazza del Parlamento, affidato all’omonima maltese per la gestione da parte della proprietà inglese Reuben Brothers, a Palazzo Naiadi, anch’esso di un gruppo thailandese (Anantara), che sta aprendo bistrot e ristoranti all’interno della struttura di piazza della Repubblica.
Federalberghi: Obiettivo sicurezza e decoro per il nuovo turismo di Roma
Insomma, nuovo lusso a 350 gradi che i turisti vivranno tra una cena stellata, una Crazy Piazza firmata Briatore e una suite sui fasti dell’antica Roma.
Prima però come sottolineato da Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma al Corriere della Sera, occorre migliorare i servizi della Capitale: l’adeguamento e il miglioramento dei servizi: «Si deve lavorare tanto su sicurezza e decoro: i senza fissa dimora devono essere assistiti in altre zone rispetto al centro Caritas di via Marsala e a quello a Colle Oppio. Si deve evitare che dormano per le strade e purtroppo le usino anche come latrine».
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Alberto Lupini
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