C’è da scommettere che qualcuno ci metterà del suo per complicare la vita a chi, da mercoledì 3 giugno, finalmente si sposterà in Italia da una regione all’altra, non più soltanto per motivi d’urgenza, di lavoro o di salute. Confermata la riapertura di tutte le Regione, come peraltro già scritto nel decreto del 18 maggio (ragion per cui non ce ne sarà un altro tra oggi e domani), i Governatori che chiedevano di lasciare chiuse alcune regioni del nord ancora per una settimana, si stanno attrezzando per controllare chi entra all’interno dei loro territori.
Controlli anche negli aeroporti e sulle navi
L’unica concessione ammessa dal Governo è il tracciamento dei turisti e la conservazione dei dati per due settimane, come già avviene oggi nei locali pubblici. È questo il punto di caduta della mediazione condotta dal ministro Francesco Boccia con i
governatori che si ribellano all’apertura di tutta Italia. Le Regioni non potranno limitare in alcun modo la circolazione della popolazione, ma avranno la possibilità di registrare tutti gli ingressi e di effettuare i test sierologici, ma solo in maniera volontaria, in alcuni casi convincendo gli albergatori ad offrirli ai clienti.
Nel frattempo il Governatore della Sardegna,
Christian Solinas, insiste sulla proposta di una
certificazione sanitaria per gli arrivi sull’isola, che però è stata bocciata dal Governo: «Noi proponiamo questo modello che è in linea con le tendenze internazionali e nazionali», ha detto, facendo anche riferimento ai "protocolli per la ripresa dei campionati di serie A e dei set cinematografici" in base ai quali "i calciatori e gli attori faranno i test".
Sulla necessità di riaprire si è espresso questa mattina anche il presidente dell’
Emilia Romagna Stefano Bonaccini: «Qualche quota di rischio va presa altrimenti non riapriremmo mai - ha detto - mi pare che dopo il 4 maggio, quando tornarono al lavoro 5 milioni di persone, la curva ha continuato a scendere; dopo la riapertura del 18 maggio proprio in questi giorni si può fare una valutazione e si prova a ripartire».
Senza nuovi decreti, resta salva la raccomandazione sui comportamenti sociali, soprattutto in vista dei viaggi. Le regole fondamentali restano il distanziamento sociale, l’uso della mascherina quando non è possibile stare ad almeno un metro dagli altri e il rispetto del divieto di assembramento. «In Puglia i controlli saranno affidati alle forze dell’ordine», annuncia il governatore
Michele Emiliano.
Cosa succederà dunque dal 3 giugno? Ecco alcuni informazioni che è utile conoscere, prima di
mettersi in viaggio.
- Navi e aerei
Un controllo sarà effettuato al momento di prendere il volo o di imbarcarsi su navi e traghetti. Oltre alla misurazione della temperatura, i passeggeri saranno tracciati con le generalità e dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena.
- Il modulo
All’arrivo in aeroporto o al porto bisognerà invece compilare un modulo con tutte le informazioni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno i governatori a dover decidere che tipo di informazioni richiedere, ma è possibile che il questionario venga esteso ai familiari per sapere se si è stati a contatto con persone positive e quando. Nei luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina è possibile che si decida di delegare questa incombenza agli albergatori, o a chi gestisce le case in affitto.
- I test
Esclusa la possibilità di poter imporre il test sierologico a chi arriva, rimane la possibilità di poterlo offrire e dunque di lasciare ai turisti la scelta di sottoporsi all’esame in maniera volontaria. In Sardegna alcuni albergatori stanno valutando da tempo di offrirlo nel pacchetto vacanza.