Lavoro autonomo, con la flat tax al 15% si risparmia fino a 6.500 euro all’anno
Le modifiche inserite dal governo nella Manovra di bilancio sottraggono una gran parte dei redditi dei lavoratori autonomi dalla progressività del tributo. Si potrebbe così accentuare il divario tra dipendenti e autonomi
Con l’approvazione del testo della Manovra di bilancio, l’innalzamento da 65mila a 85mila euro della soglia massima per accedere alla cosiddetta flat tax (“tassa piatta”) al 15% significherebbe per i lavoratori autonomi una riduzione significativa della progressività del tributo su gran parte dei loro redditi. Questo significa, secondo un’analisi dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, che «una quota sempre più ampia di redditi è stata assoggettata ad una tassazione cedolare più vantaggiosa dell’imposta progressiva», secondo la tendenza costante che negli ultimi decenni ha prodotto il progressivo svuotamento dell’Irpef, «ridotta a un’imposta progressiva sui soli redditi da lavoro, in particolare redditi da lavoro dipendente e assimilati».
Secondo quanto riporta il Corriere della sera, stando alle proiezioni dell’Osservatorio «un elettricista forfettario pagherebbe oltre 6.500 euro di imposte in meno rispetto a un elettricista identico assunto da un’impresa, con un reddito al netto di tutte le imposte e i contributi maggiore di quasi 10mila euro per l’elettricista forfettario rispetto all’elettricista dipendente. Un consulente informatico forfettario risparmierebbe oltre 3.600 euro di imposte rispetto al suo clone assunto nell’impresa, conseguendo un reddito al netto di tutte le imposte e contributi di circa 5.500 euro maggiore».
Bar e piccoli ristoranti quanto risparmiano con la flat tax?
Per la flat tax l’Italia attende un sì dall’Europa
Confindustria, per Bonomi i prepensionamenti e la flat tax bruciano le risorse del Paese
Manovra, ecco i contenuti che interessano bar, ristoranti e turismo
Si potrebbe accentuare il divario tra dipendenti e autonomi
Secondo l’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali (società indipendente che si occupa di studi e ricerche) questa misura potrebbe accentuare il divario tra dipendenti e autonomi. «I titolari di redditi lordi da 55mila a 100mila euro - registra il rapporto - sono 1.385.974 e pagano il 18,14% dell’Irpef e, includendo anche i redditi dai 35mila ai 55mila euro lordi, risulta che il 12,99% dei contribuenti paga il 59,95% di tutta l’Irpef». Chi ha un contratto di natura dipendente e guadagna oltre 35mila euro lordi, dunque, finanzia una buona parte della spesa sociale.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024