L'ombrellone lasciato in spiaggia può costare caro: si rischia persino l'arresto

Lasciando l'ombrellone e altre attrezzature a occupare posto in spiaggia si commette un reato. Numerosi i blitz della Guardia costiera in questi giorni con raffiche di multe all'Elba e in Toscana

24 agosto 2022 | 18:23

Chi lascia ombrellone e salvietta per accaparrarsi un posto nelle spiagge libere rischia fino all'arresto. Stanno facendo discutere gli interventi della Guardia costiera e della Polizia locale, che si sono succeduti in questi giorni in diverse parti d'Italia, contro i bagnanti che lasciano ombrelloni nelle spiagge libere o altre attrezzature per accaparrarsi il posto. Non sanno infatti di stare commettendo un reato. La legge è quella del Codice della navigazione.

Spiaggie, chi lascia l'ombrellone rischia fino all'arresto

Secondo l’articolo 1161 del Codice della navigazione «chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 euro, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato».

In sostanza chi lascia in spiaggia il proprio ombrellone per occupare il posto rischia di incorrere nel reato di occupazione abusiva di spazio demaniale. E oltre alla multa si rischia l’arresto fino a sei mesi.

 

 

La normativa esiste da tempo e vale per tutto il territorio nazionale

Questa norma è stata introdotta da tempo. Ma non solo, al divieto previsto dal Codice della navigazione negli anni si sono affiancate le ordinanze di Comuni e Regione.

Basti pensare che nel 2018 la Regione Emilia Romagna ha vietato con un’ordinanza di lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, sedie, sdraio, tende, natanti o altre attrezzature.

Le amministrazioni pubbliche a vari livelli possono quindi prevedere delle sanzioni ulteriori rispetto a quelle previste dal Codice di navigazione, attraverso l’emanazione di ordinanze apposite, che possono essere inflitte dalle Forze dell’Ordine o dalla Capitaneria di porto.

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Alberto Lupini


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