Viaggiare è conoscere, emozionarsi, vivere ed innamorarsi di luoghi, cultura e, naturalmente, delle tradizioni culinarie. Da un viaggio nascono esperienze enogastronomiche uniche, che possono aprire nuovi orizzonti ed opportunità di business nel mondo del Food&Beverage.
“Paese che vai, usanza che trovi”; tuttavia in Italia sarebbe più consono dire “comune che vai, usanza che trovi”. Si sa, il patrimonio enogastronomico italiano possiede un valore culturale immenso, raccontato e tramandato in secoli di storia e tradizione in ogni singolo comune. Un percorso culinario da nord a sud che fa innamorare tutti, italiani e stranieri, e che richiede cura ed attenzioni da parte degli stakeholders del settore Hospitality.
La voglia di partire rende i turisti curiosi e desiderosi di provare nuove esperienze, vivendo un viaggio a 360 gradi. Un motivo in più per dare spazio alla creatività e ad idee innovative, cercando di capire l’identikit del nuovo turista. E allora, cosa aspettarsi dai turisti che verranno?
Il nuovo turista vuole esperienze enogastronomiche su misura
Ecletticità: il nuovo turista non si accontenta più delle classiche esperienze
Secondo l’ultima indagine firmata da
Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all'Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’
Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, la parola d’ordine è
ecletticità;
i turisti infatti non si accontentano più delle tradizionali proposte di
degustazione, ma vogliono vivere esperienze gastronomiche complete in base ai propri gusti ed esigenze.
Dai
food truck ai
ristoranti gourmet fino alle attività correlate ai percorsi enogastronomici, come le visite ad aziende agricole, tutti questi fattori diventano parte di un’esperienza unica e difficilmente ripetibile. Ciò comporta un ampliamento ed una
diversificazione dell’offerta per andare incontro alle aspettative ed alle necessità dei turisti che verranno, mettendo in gioco tutte le proprie risorse e costruendo
nuovi progetti.
Attenzione ad intolleranze e diete vegane e vegetariane
Degustazioni ad hoc per intolleranti, vegetariani e vegani
Uno di questi potrebbe essere l’inserimento di
degustazioni e percorsi enogastronomici
free from, ovvero adatti ad
intolleranti o
vegetariani/
vegani,
pur attenendosi alla tradizione ed alla tipicità dei prodotti. In questo modo si andrebbe a garantire una scelta completa, includendo anche quella fetta di turisti che seguono
diete alimentari particolari, motivate da diversi bisogni. Sulla base di ciò è possibile costruire eventi formativi e culturali che intrattengano il turista e raccontino le tradizioni gastronomiche del luogo.
Sostenibilità e digitalizzazione guardano al futuro e soddisfano il visitatore
Inoltre, l’attenzione alla
sostenibilità è oggi un tema sociale di
fondamentale importanza impossibile da ignorare, soprattutto nel settore turistico. Adottare un approccio sostenibile permette di differenziarsi e di dimostrare il proprio
valore etico-sociale, oggi più importante del prezzo.
Il nuovo turista strizza l'occhio a esperienze green e sostenibiliUn’altra questione fondamentale è la
digitalizzazione, legata soprattutto ai turisti delle nuove generazioni.
Offrire servizi innovativi tramite
app oppure garantire una
connessione wi-fi funzionante pur mantenendo le proprie tradizioni e valori culturali, sono scelte che guardano al futuro e che si interfacciano con la nuova realtà. Basti solamente pensare ai menu scansionabili attraverso il
Qr code.
Nonostante le restrizioni legate alla pandemia di
Covid-19, il turismo enogastronomico ha saputo mantenere la sua capacità attrattiva. Investire su questo tipo di turismo potrebbe fungere da leva per la ripartenza del mercato domestico, poiché rappresenta uno dei più grandi punti di forza del nostro Paese. L’enogastronomia lega in maniera indissolubile il consumatore al territorio e rende un viaggio indimenticabile.