L'Enit porta in Italia il summit del turismo golfistico internazionale del 2022
A Roma, l'Agenzia nazionale del turismo ospiterà l'International golf travel market (Igtm). Obiettivo: favorire le vacanze legate al green, fenomeno da 5,3 miliardi di dollari a livello globale entro il 2024
L'Italia e il golf si avvicinano sempre di più grazie a Enit - Agenzia nazionale del Turismo che a Roma si prepara a ospitare due importanti eventi legati a mazze e palline. Il primo, in ordine di tempo, è l'appuntamento dell'International golf travel market (Igtm) nel 2022. Il secondo è la Ryder Cup 2023, la più importante e prestigiosa competizione professionistica nel mondo del golf che fra due anni sarà ospitata dal Marco Simone Golf and Country Club. Occasioni per dare ulteriore slancio al fenomeno del turismo golfistico che, a livello globale, viaggia verso un giro d'affari pari a 5,36 miliardi di dollari entro il 2024.
Palmucci (Enit): «Turismo golfistico utile a posizionare l'Italia a livello internazionale»
«La pandemia ha rivoluzionato il modo di pensare del turista che è alla ricerca di esperienze legate al vissuto territoriale e a esperienze profonde e a contatto con la natura. Avere Igtm in Italia e a Roma è un’occasione imperdibile. Il turismo golfistico è un settore competitivo che contribuisce al posizionamento dell’Italia nello scenario turistico internazionale. L’evento ha già dimostrato di contribuire ad accrescere il Pil turistico dei Paesi ospitanti», ha affermato il presidente di Enit, Giorgio Palmucci. A sostenere l'approdo nel Belpaese del più importante evento di promozione del turismo golfistico anche Federazione italiana golf (Fig), Regione Lazio e Convention Bureau Roma e Lazio e Fiera di Roma. Ma l'Italia è stata protagonista anche dell'edizione 2021 che si è tenuta al Celtic Manor Resort di Newport in Gran Bretagna dal 18 al 21 ottobre e con Enit che ha messo in contatto 180 buyer con centinaia di sellers ed enti locali.
Gli italiani e il golf: oltre 90mila praticanti e 104 campo a vocazione turistica
Ma qual è lo stato dell'arte del golf in Italia? A scattare una fotografia sono i dati dell'European golf association (Ega) secondo cui nel nostro Paese sono 90.229 i golfisti praticanti che trovano spazio in 386 campi da golf, di cui almeno 140 con 18 buche. Di queste strutture, circa 104 sono definiti a "vocazione turistica" dalla stessa Fig. Non soprende, quindi, che il golf si piazzi in quita posizione tra gli sport commercializzati sui mercati dell’intermediazione internazionale del turismo verso l’Italia dopo ciclismo, sci, trekking e calcio. In totale, sono circa 1,8 milioni le presenze legate al turismo golfistico nella Penisola (che arrivano a 3,9 milioni se si considerano anche le persone che hanno soggiornato in Italia per altri motivi ma non hanno rinunciato a qualche tiro dal tee). Uno zoccolo duro su cui costruire il futuro dell'abbinata golf & turismo.
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I turisti cercano sempre più esperienze (sportiva) all'aria aperta
Anche perché sempre più vacanzieri, soprattutto stranieri, destinano una buona parte del proprio budget per una vacanza sportiva in Italia. Il picco è durante i mesi estivi: circa il 38% della spesa totale si concentra fra luglio e settembre. Un dato aiutato sicuramente dal clima Mediterraneo che spinge i turisti a praticare diverse attività all'aria aperta. Nella rilevazione sulle vacanze degli italiani (realizzata da Enit tra il 24 ed il 30 agosto) attraverso circa 4 mila interviste alla popolazione, la vacanza 2020 ricercata post lock-down ha visto prevalere la voglia di mare (60%). I vacanzieri nostrani cercano dalla vacanza altre esperienze, tra queste anche quelle legate all’attività sportiva (6%) o al cicloturismo (1%).
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Alberto Lupini
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