In un ristorante di Camogli devi mangiare almeno due portate a testa: è polemica

La titolare di Sâ, Valentina Mura, ha giustificato questa scelta spiegando che è necessaria per mantenere un alto livello di qualità dei prodotti e del servizio, considerando le dimensioni ridotte del ristorante e l'assenza di un secondo turno. Questa decisione ha riacceso il dibattito sulla libertà di scelta del consumatore e del ristoratore

26 agosto 2024 | 15:56

Un nuovo caso sta infiammando il dibattito sui social: un ristorante di Camogli (Ge) ha introdotto l'obbligo di ordinare almeno due portate a testa, scatenando una pioggia di critiche. La decisione del ristorante "Sâ", un piccolo locale con soli 18 coperti, ha diviso l'opinione pubblica. Da una parte, chi accusa il locale di imporre un consumo forzato. Dall'altra, chi sostiene la scelta della titolare, Valentina Mura, che ha spiegato le ragioni di questa decisione in un'intervista al Secolo XIX.

Pochi coperti e unico turno: al ristorante devi mangiare almeno due portate

«Non è stata una scelta facile - ha dichiarato Mura - ma era necessaria per garantire la qualità del servizio e dei prodotti. Con pochi coperti e un unico turno, dobbiamo ottimizzare le risorse. In questo modo possiamo offrire ai nostri clienti piatti preparati con ingredienti freschi e genuini, senza dover scendere a compromessi».

Obbligo di due portate, il sostegno della clientela

Se sui social non sono mancate le polemiche circa la scelta di imporre le due portate obbligatorie, la titolare ha deciso di non retrocedere dalle proprie posizioni. Una scelta senza compromessi, ma figlia della qualità della propria proposta e dei conti economici che, in un'attività di ristorazione, devono sempre tornare.

Tanto più che dalla parte di Mura sembra esserci anche la consapevolezza di avere una clientela in grado di comprendere questa politica. Se da un lato chiaramente sarà il mercato a determinare la bontà di prevedere la condizionalità delle due portate, sulla pagina Facebook del locale non sono mancati i messaggi di sostegno e di appoggio. “Ciò che offrite, la vostra qualità e i pochi posti esigono il rispetto dei clienti verso la vostra attività. Magari ci fossero altri ristoranti come voi, niente doppio turno, cibo eccellente. Bravi!”, scrive ad esempio una utente. "L'unica cosa importante è che sia ben chiaro al cliente, scritto sul menu, quali sono le limitazioni: patti chiari, amicizia lunga", aggiunge un altro.

Obbligo di 2 portate al ristorante: l'altro caso a Ostuni

La polemica ricorda un caso simile avvenuto a Ostuni (Br), dove un altro ristorante aveva introdotto una regola analoga. Anche in quel caso, la decisione aveva suscitato numerose critiche. L'Osteria del Tempo Perso era finita nell'occhio del ciclone a causa di una serie di regole particolarmente restrittive pubblicate sui suoi canali social. Tra queste, il divieto di ingresso ai bambini sotto i 6 anni e agli animali domestici, oltre a un limite di tempo di due ore per consumare il pasto. 

Alcuni clienti hanno criticato questa imposizione, ritenendola eccessivamente rigida e poco ospitale. Inoltre, l'obbligo di ordinare almeno due portate, escludendo dolci e contorni, è stato considerato da molti come un tentativo di aumentare il conto medio. Di fronte alle numerose critiche, l'Osteria del Tempo Perso ha deciso di rimuovere la controversa policy dai suoi canali social.

Obbligo di due portate al ristorante, una scelta necessaria?

Il caso di Camogli riapre il dibattito sulla libertà di scelta del consumatore e sul diritto dei ristoratori di gestire la propria attività come meglio credono. Da un lato, c'è chi sostiene che il cliente debba essere libero di ordinare ciò che desidera, senza imposizioni. Dall'altro, c'è chi difende il diritto del ristoratore di stabilire delle regole per garantire la qualità del servizio e la sostenibilità economica del proprio locale.

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Alberto Lupini


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