Per garantire un Natale “tutto aperto” il Governo sta cercando di affinare le sue strategie che fanno seguito al Decreto che ha introdotto il Super Green Pass come novità principale. C’è un tema, molto caldo e che sta molto a cuore a tutti, bar e ristoranti compresi: i controlli. Per garantire massima sicurezza, i sindaci hanno chiesto di introdurre l’obbligo di mascherine all’aperto dal 6 dicembre al 15 gennaio; per far sì che le regole vengano rispettate, il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese si confronterà con i Prefetti affinchè i controlli avvengano e siano continuativi.
Il dibattito sui controlli
Dalle primissime riaperture della primavera 2020 in poi gli scontri verbali si sono accesi proprio sul tema controlli e spesso derivavano proprio dai ristoratori: Chi controlla? Di chi è la responsabilità? Perché i gestori dei pubblici esercizi devono trasformarsi in sceriffi e le forze dell’ordine non si vedono sul territorio? Domande che, appunto, si sta cercando di bloccare sul nascere con una strategia precisa.
In principio, però, le regole. Dalla zona gialla (compresa) vige l’obbligo di mascherina all’aperto; i sindaci chiedono invece che questo obbligo scatti già dalla zona bianca: «I sindaci hanno chiesto al Governo e l'ho fatto io a nome loro qualche giorno fa in cabina di regia, di valutare l'opportunità di rendere obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto su tutto il territorio nazionale dal 6 dicembre al 15 gennaio», a riferirlo è stato il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro.
«Quelli - ha spiegato Decaro - sono i giorni del Natale dove per lo shopping, per la voglia giustamente di stare insieme e di fare comunità, nelle nostre città c'è maggiore possibilità di assembramento. È il momento della responsabilità».
Lamorgese chiama a rapporto i Prefetti
Capitolo controlli, Luciana Lamorgese - titolare del Viminale - sta incontrando in una riunione da remoto i venti prefetti dei capoluoghi di regione, il capo della Polizia ed i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di finanza. Il nodo, in particolare, è quello di assicurare verifiche a campione su bus e metropolitane. Le forze dell'ordine lamentano carenze negli organici, ma si punterà ad ottimizzarne al massimo l'impiego per garantire un Natale presidiato. Del resto, il premier Mario Draghi, in conferenza stampa dopo l'ultimo Consiglio dei ministri, è stato chiaro sul fatto che le forze dell'ordine saranno mobilitate in modo totale.
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Attualmente è escluso che venga coinvolto l’esercito, piuttosto si punta ad efficientare l’utilizzo di tutte le forze dell’ordine disponibili. Lamorgese ha garantito che c’è tutto l’interesse a fare il massimo, ricordando comunque che dall’inizio del 2021 sono state controllate 28 milioni di persone in 3,6 milioni di locali. Oltre a bar e ristoranti, il nodo più delicato resta quello dei controlli sul trasporto pubblico, per ovvi motivi di traffico, tempi stretti e difficoltà logistiche. Mezzi pubblici però che hanno un peso notevole nel diffondersi della pandemia, dimostrato a più riprese nelle scorse ondate e piuttosto palese a tutti, soprattutto nella stagione scolastica. Stando alle prime indiscrezioni, saranno organizzati - con la collaborazione delle aziende municipalizzate che saranno chiamate a contribuire in sede di Comitato provinciale per l'ordine pubblico - verifiche a campione su capolinea di autobus e fermate della metropolitana, nonché nelle principali stazioni per quanto riguarda il traffico ferroviario. Tenendo conto anche della necessità di non bloccare il servizio, specie in un periodo come quello delle festività con l'aumento delle persone giro.
Sul tavolo anche l'ipotesi tornelli per la lettura dei pass, ma non è una soluzione immediata ed ha dei costi che le aziende non paiono disposte ad accollarsi così come quelli legati all'incremento del numero di controllori. Impossibile anche mettere un agente in ogni ristorante, bar o piscina: in questi casi Lamorgese auspica la collaborazione dei gestori che devono vagliare il pass dei clienti così come nei cinema viene controllato il biglietto di chi entra. Sotto osservazione ci saranno poi le zone della movida e le aree cittadine a rischio assembramenti. Un potenziamento del monitoraggio ci sarà anche ai valichi di frontiera e negli aeroporti, specie alla luce della diffusione di Omicron.
Anche bar, ristoranti e pubblici esercizi in prima linea
«I pubblici esercizi devono fare la loro parte affinché le restrizioni individuali imposte dal Governo attraverso il super green pass durino il meno possibile. Per raggiungere l'obiettivo serve il massimo della responsabilità anche da parte dei gestori dei locali che devono effettuare controlli rigorosi sui certificati di chi vuole consumare al tavolo all'interno di bar e ristoranti come peraltro è previsto dalla legge». Così si è espressa Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, che nel fine settimana ha distribuito presso i propri associati un cartello informativo con le nuove misure restrittive, in base ai diversi colori delle regioni.
«Per comprendere quanto sia seria la situazione basta guardare a quello che sta avvenendo poco oltre i confini nazionali in Austria, Germania ed Olanda. Questa ulteriore recrudescenza del virus va contrastata ad ogni livello perché oltre alla tutela della salute nessun imprenditore può correre il rischio che si riapra la stagione delle misure restrittive nei confronti delle imprese», ha sottolineato la Fipe. Obiettivo: 100% dei controlli, anche se questo richiede impegno organizzativo e talvolta espone i gestori e i lavoratori ai malumori di una parte della clientela che mal sopporta il fastidio di essere controllata.
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Alberto Lupini
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