I culatelli per Re Carlo III? Li produce Massimo Spigaroli all'Antica Corte Pallavicina
L'allora Principe Carlo aveva voluto incontrare il cuoco, dopo aver assaggiato uno dei suoi culatelli ricevuto in dono. L'azienda ha così iniziato a stagionarli nelle proprie cantine e a spedirglieli in Inghilterra
Il ristorante e relais Antica Corte Pallavicina, situata nella località Polesine Parmense (Pr), ha pubblicato un post su Facebook per celebrare l'amicizia con Re Carlo III: lo chef Massimo Spigaroli, infatti, a seguito di un incontro con sua maestà, che lo aveva voluto incontrare, dopo aver assaggiato uno dei suoi culatelli ricevuto in dono, ha iniziato a produrre e stagionare nelle cantine dell'azienda i saluti da lui preferiti, che gli vengono poi spediti in Inghilterra.
La targa in legno sui culatelli "Sua Maestà Re Carlo III"
Nel post si legge, infatti: “Fino a pochi giorni fa su questi culatelli era affissa la targa in legno “Sar (Sua altezza reale) Principe Carlo”. Adesso l’abbiamo aggiornata, scrivendoci: “Sua Maestà Re Carlo III”. 15 anni fa, l’allora Principe Carlo, dopo aver assaggiato uno dei nostri culatelli, che gli era stato regalato, aveva voluto conoscere l’artigiano che l’aveva prodotto, cioè Massimo Spigaroli. Onorato delle sue parole (si era chiesto come da un maiale potesse uscire qualcosa di così sublime), Massimo accolse l’invito in Galles.
Forse l'unica persona che ha detto di no a un principe
E il post prosegue sul soial network: “Dopo un primo incontro coi macellai di Corte un po’ ostili, finalmente incontrò il Principe, che si rivelò una persona squisita. Massimo pensava che avrebbe dovuto spiegargli tante cose sulla produzione e sul territorio, invece lui sapeva tutto, anche del ruolo della nebbia e delle muffe, perché è un grande appassionata di agricoltura. Chiese poi a Massimo di produrre i culatelli per la Casa Reale, ma dovette declinare, avendo qui la sua azienda agricola, e il Principe col suo humor gli rispose: “Forse sei l’unica persona che ha detto di no a un principe!”. Da allora stagioniamo qui, nelle nostre cantine di Polesine Parmense, i culatelli che gli spediamo in Inghilterra”.
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Alberto Lupini
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