La guerra frena l'arrivo dei russi a Rimini, ma i dati crescono rispetto al 2022

Nel pre Covid l'arrivo dei turisti russi era stato superiore a quello dei tedeschi. La pandemia e la guerra hanno contribuito a un netto calo dei flussi. Nel 2023, nonostante l'alluvione, i numeri tornano a salire

04 agosto 2023 | 12:37

Nell’immaginario collettivo Rimini è la meta d’eccellenza delle vacanze non solo degli italiani, ma anche di una buona parte di villeggianti europei, e non solamente. Tutto, o quasi, risultato della cultura pop degli anni 70 e 80 del secolo scorso, così come complici film e riferimenti alla città romagnola spesso descritta e presentata come la Capitale dell’estate in Riviera, meta d’eccezione pure di tanti stranieri. 

Una destinazione infatti non solo per tanti connazionali, ma anche per molti turisti esteri in visita nel nostro Paese, su tutti i tedeschi e i russi. Un flusso, in particolar modo legato alla presenza di quest’ultimi, nelle ultime due stagioni piuttosto in declino a causa soprattutto dalle vicissitudini belliche. 

Nel pre Covid a Rimini più russi che tedeschi

A quanto pare, infatti, a Rimini si sta confermando un trend già registrato nel 2022. Una forte diminuzione dei flussi russi in Riviera. Dopo il crollo delle presenze, generali, dovute alla pandemia, ora è la guerra a tagliare l’arrivo di turisti in particolar modo dalla Russia, così come pure dall'Ucraina. Pensare come nel 2019, nell’estate prima dell’emergenza Covid, proprio i russi arrivati a Rimini erano stati quasi 100.000, rappresentando oltre il 50% del turismo estero. Un numero superiore a quello delle presenze tedesche.

Cifra che, nelle attese, sarebbe dovuta raddoppiare nella stagione successiva, ma la pandemia prima e la guerra poi ha di fatto chiuso ogni possibilità di sviluppo turistico in tal senso. Solo nella primavera nel 2022 l’aeroporto di Rimini aveva perso circa 50 voli la settimana provenienti dalla Russia. 

Rimini, l’alluvione frena i flussi ma numeri positivi rispetto al 2022

Non solo Covid prima e guerra in Ucraina poi (che ha frenato il flusso turistico da almeno due Nazioni), quest’anno Rimini, ma buona parte della Romagna in generale, ha dovuto incassare anche un altro duro colpo. Le alluvioni di maggio e giugno infatti hanno provocato ingenti danni alle strutture, anche quelle turistiche, provocando cali significativi di villeggianti in quella che un tempo era considerata l’Ibiza d’Italia (caratterizzata, inoltre, anche da un problema legato al degrado di non poche strutture ricettive).

Nonostante le critiche piogge dei mesi passati la Romagna si conferma comunque tra le prime 10 mete d’Italia. Uno studio, condotto da Demoskopika, parla di ben 68 milioni di turisti per la stagione estiva, con quasi 267 milioni di pernottamenti. Una crescita del 4,3% e al 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre i dati 2021 distano ancora 10 punti percentuali.

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Alberto Lupini


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