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Green pass prorogato per bar e ristoranti: “Scelta ingiustificata”

Fipe alza la voce contro la decisione del Governo di imporre fino al 1° maggio l'obbligo di carta verde per consumare all'interno dei locali: “Un costo inutile in un periodo fortemente critico”

 
18 marzo 2022 | 14:57

Green pass prorogato per bar e ristoranti: “Scelta ingiustificata”

Fipe alza la voce contro la decisione del Governo di imporre fino al 1° maggio l'obbligo di carta verde per consumare all'interno dei locali: “Un costo inutile in un periodo fortemente critico”

18 marzo 2022 | 14:57
 

Nonostante l'aumento dei contagi a cui si è assistito in questi giorni, il Governo ha annunciato il tanto atteso allargamento delle maglie di contenimento della pandemia. La data di riferimento è il 1° aprile, primo giorno dopo la fine dello stato di emergenza. Da quel momento in poi, tra le altre cose, non servirà più il Green pass per tram, metro e autobus, per alberghi, negozi e uffici postali e soprattutto per consumare in bar e ristoranti all'aperto

Tutti contenti? Non proprio. Il Green pass resterà infatti in vigore fino al 1° maggio per mangiare in bar e ristoranti al chiuso. Una decisione che non è andata giù alla Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi. 

Green pass fino a maggio per bar e ristoranti: “Proroga ingiustificata”

Green pass per bar e ristoranti: la posizione di Fipe 

«L’eliminazione del green pass con la fine dello stato di emergenza non può escludere la ristorazione. Oltre il 40% dei turisti alloggia in strutture ricettive extra alberghiere e bar e ristoranti sono servizi essenziali del soggiorno - ha evidenziato Fipe - In più il controllo del certificato verde a carico degli esercenti per l'accesso ai pubblici esercizi era ed è una misura emergenziale e come tale deve essere superata nel momento in cui si conclude lo stato d’emergenza. Imporre questo impegno per altri 30 giorni ai gestori dei locali, in una stagione determinante per le attività turistiche quale è l’avvio della primavera e con la Pasqua alle porte, non ha più alcuna giustificazione. Ogni giorno l’obbligo impone di dedicare almeno una persona a questo compito a fronte di un numero minoritario di “no vax” che ha già deciso, a prescindere, di non vaccinarsi». 

 

 

«Serviva più coraggio»

«In altri termini un costo inutile in un periodo fortemente critico - hanno proseguito da Fipe - Siamo stati in prima linea, da subito, nel sostenere, senza se e senza ma, la campagna vaccinale e le varie misure introdotte, Green Pass incluso, ma oggi resta la spiacevole sensazione che non si comprenda pienamente lo stato in cui versa il settore e la sua importanza come seconda voce di spesa dei turisti. Lo stop dal primo aprile al green pass per gli stranieri è un primissimo segnale, ma bisognava avere maggior coraggio dando un po’ di respiro alle nostre imprese, piegate da due anni di pandemia, da un aumento esorbitante dei costi dell’energia e delle materie prime alimentari e dall’assenza di flussi turistici». 

Il ringraziamento al ministro Garavaglia 

La decisione presa dal Governo non ha trovato sponda nel ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che non è andato tanto per la leggera. «Ho chiesto ufficialmente 500 milioni al ministero della Salute per i danni recati in aprile al turismo - ha dichiarato -  Sono stati rovinati i ponti di Pasqua e quello del 25 aprile». 

Una posizione che non è passata inosservata agli occhi di Fipe. «Bene ha fatto il Ministro Garavaglia, cui va il nostro ringraziamento, a rimarcare l’importanza della ristorazione e come a provvedimenti di restrizione debbano seguire compensazioni economiche. Servono provvedimenti urgenti e servono subito anche a costo di un ennesimo scostamento di bilancio», ha concluso Fipe. 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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