Grazie alla Cantina Majolini, a Ome una via in memoria di Francesco Arrigoni
Il 25 maggio l'inaugurazione della strada dedicata al giornalista bergamasco scomparso nel 2011: porterà alla cantina Majolini. Era il delfino di Veronelli, un esempio di critica seria e rigorosa
Era il delfino prediletto di Veronelli. Un giornalista rigoroso e un critico del vino e dell’enogastronomia fra i più preparati in Italia. Scomparso nell’agosto del 2011, in sua memoria dal 2013 è stato istituito un premio nazionale etico e ora a Francesco Arrigoni sarà inaugurata una strada. La meritoria iniziativa è della cantina Majolini di Ome (Bs) che ha ottenuto tutti i permessi per chiamare via Francesco Arrigoni la strada che conduce alla cantina. La nuova targa sarà posta il 25 maggio con un’apposita cerimonia in cui sarà ricordato il giornalista che si era specializzato, in tempi non sospetti, in un comparto che era ancora in formazione e non era stato ancora contaminato da blogger o influencer che scrivono solo a pagamento per elogiare.
Francesco Arrigoni era un giornalista di schiena dritta, morto improvvisamente a 52 anni nell'agosto 2011, ha avuto una vita breve ma ha saputo riempirla di cose buone e giuste. Allievo di Luigi Veronelli, fondatore e direttore del Seminario Veronelli, è passato alle pagine del Gambero Rosso e poi, negli ultimi 10 anni di vita, a quelle del Corriere della sera. Aveva scritto di vini e cibi non per hobby ma per profonda passione e competenza: è stato cuoco e ha lavorato le vigne. Come molti di quelli che amano la terra (iniziale maiuscola o minuscola, a piacere) aveva coltivato una visione etica. Lo accompagnava la fama di avere un brutto carattere, condivisa con quelli che hanno un carattere che brutto non è, ma forte, serio, allergico a lusinghe e tentazioni, contrario a mode, sguaiataggini e violazioni assai frequenti nel mondo del mangiare e bere. Non gli piaceva stare in prima fila sotto i riflettori, piuttosto in un angolo, ma illuminato dalla sua competenza e coerenza, oltre che dalla stima degli addetti ai lavori.
Una strada, che porta ad una cantina di cui era un conoscitore e attento osservatore, ne tramanderà ora il ricordo con la speranza che possa essere da esempio alle nuove generazioni. E che questo avvenga in coincidenza dell'evento Bergamo-Brescia capitale della cultura è una coincidenza che dà ancpra più valore all'iniziativa.
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Alberto Lupini
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