Piace agli italiani, piace ai mercati. Non solo la decisione del presidente Mattarella di dare l’incarico per la formazione di un nuovo governo a Mario Draghi incontra, infatti, il consenso del 60% degli italiani (un apprezzamento, tra l’altro, trasversale e prevalente in tutti gli elettorati), ma anche la Borsa di Milano ha guadagnato il 4,6% contro l’1,7% medio europeo e lo spread è sceso ai minimi dal 2015. Nel dettaglio, tra BTp e Bund, lo spread è passato da 114 punti base ai 94 toccati venerdì mattina (poi ha chiuso a 98). In settimana, dunque, Piazza Affari è stata la migliore d’Europa. E con un'economia che tira, con l'ottimimso che riprende il sopravvento dopo la depressione di questi ultimi mesi, tutti i settori dovrebbero averne dei benefici, a partire dal turismo, dagli alberghi e dai ristoranti che sarebbero la cartina al tornasole di un Paese che torna a gaurdare con più serenità al futuro.
Mario Draghi
Risparmio teorico per lo Stato di 1 miliardoMa c’è di più. Tutto ciò si traduce, secondo l’Osservatorio sui Conti pubblici per l’Ansa, in un
potenziale e teorico
risparmio quest’anno per le
casse dello
Stato di circa
1 miliardo. E, non è finita, se lo spread BTp-Bund scendesse ancora (arrivando a 80 punti come prevedono alcuni o addirittura intorno a 60 agganciando la Spagna come stimano altri), il risparmio sarebbe ancora maggiore: ogni 50 punti base in meno - calcola Pictet – valgono, infatti, ogni anno ulteriori risparmi per circa 1,5 miliardi.
Fiducia dei mercati nel Governo di qualitàCertamente stiamo parlando di calcoli teorici (basati sull’ipotesi che i tassi restino fermi tutto l’anno), ed è risaputo, visto anche i precedenti casi italiani, che il fatto che i
mercati siano
favorevoli all’inizio di un mandato non è certo garanzia di successo di un Governo, ma di certo oltre a rendere bene l’idea di quanto valga la
credibilità del
Governo stesso, l’apertura di credito rappresenta un aiuto non indifferente per l’Italia.
Ora sta tutto nelle mani di Draghi, ma quello che è certo è che la
fiducia generale in lui c’è. Come spiega, infatti,
Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Am: «Il mercato premia solitamente la stabilità e la qualità di un Governo. In questo caso non sappiamo se l’Esecutivo di Draghi avrà stabilità, ma questa volta il mercato riconosce un premio speciale alla
qualità».
Una qualità, che gli esperti, riconoscono nella possibilità concreta che un Governo Draghi possa varare un
Recovery Plan convincente e dare il via alle
riforme di cui l’Italia ha più che mai bisogno. E ciò avrebbe due vantaggi, uno a breve e l’altro a lungo termine. Nell’immediato le risorse Ue riducono la necessità del Tesoro di emettere BTp, creando un effetto “scarsità” relativo che dovrebbe far scendere i tassi dei nostri titoli di Stato rispetto agli altri. Nel medio termine, invece, le riforme dovrebbero aumentare la crescita potenziale dell’economia italiana.
Possibile toccasana per le banche e quindi per le impreseUna prospettiva che tutti si augurano, non solo perché in questo modo l’Italia potrebbe ulteriormente diminuire la spesa per interessi sul
debito pubblico, già ridotta grazie alla Bce, ma soprattutto perché la
Borsa in forze è un toccasana per le
aziende che possono con più facilità reperire
capitali.
Se poi si aggiunge che proprio le
banche italiane, il cui ruolo cruciale è appunto nel finanziare l’economia, sono state le più apprezzate da Piazza Affari con l’arrivo di Draghi il gioco è fatto.
Ciò che più conta è che per Draghi ci sono
debiti buoni e debiti cattivi. Nei primi ci sono gli investimenti per rimettere in movimento l'economia e creare ricchezza. Fra i cattivi c'è l'assistenzialismo che deprime solo il Pil. Se il nuovo Governo riuscirà a cambiarela tendenza degli ultimi due anni i vantaggi ci saranno per tutti. Ma questo dipende dal senso di responsabilità dei partiti.
Di certo una bella prospettiva, ma ora dalla teoria occorre passare ai fatti.