Franceschini, musei a metà maggio Plexiglass in spiaggia? Orribili
Il ministro ai Beni culturali e al Turismo ha parlato dell’attuale situazione del settore spiegando che si sta lavorando duro per sostenere uno dei settori più colpiti dall’emergenza coronavirus . Sulle soluzioni proposte per le spiagge si è detto molto scettico, mentre per la riapertura del turismo culturale serve ancora un po' di pazienza
25 aprile 2020 | 12:30
Sulla possibilità di trascorrere le vacanze estive al mare è intervenuto (finalmente) anche il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini. In un’intervista rilasciata a Repubblica ha puntualizzato su alcune proposte per andare in spiaggia in sicurezza e ha fatto punto sull’oggi e sul domani del turismo.
«Ho visto questa idea del plexiglass - dice Franceschini - e la trovo orribile e francamente impraticabile. Ho chiesto al comitato scientifico di indicare prescrizioni per le spiagge, distanze tra ombrelloni, sanificazione, per dare agli stabilimenti balneari il tempo di organizzarsi. Poi dobbiamo affrontare il tema dei controlli nelle spiagge libere».
Nell'emergenza Coronavirus «il turismo è il settore più colpito. Per questo chiedo nei tavoli di governo misure specifiche e straordinarie nel prossimo decreto, dai crediti d’imposta per locazioni e per compensare le perdite di fatturato, alle risorse sia per l’adeguamento e la sanificazione delle strutture che per la promozione». L’idea del bonus vacanze per le famiglie «è quella di uno strumento per aiutare le persone con figli a carico e con reddito medio basso ad andare in vacanza, mettendo a loro disposizione una somma da spendere in strutture turistiche, dagli alberghi agli stabilimenti balneari. Un modo per aiutare imprese e famiglie insieme. Ma è presto per dire se saranno 500 euro a famiglia o una cifra più bassa ma a persona».
Franceschini si dice «convinto che il Consiglio dei ministri considererà la specificità della crisi del turismo. Ed è molto importante che il Consiglio europeo abbia già riconosciuto questa specificità, che porterà una parte significativa della enorme somma del Recovery fund proprio sul turismo». La chiusura dei confini «dipenderà dall’andamento epidemiologico e dalle scelte degli Stati. Ho partecipato ieri al G20 del Turismo e lunedì avrò la riunione dei ministri Ue. Le preoccupazioni e la voglia di ripartire sono le stesse per tutti, ma il turismo internazionale quest’anno non ci sarà. Da qui nasce il piano “Viaggio in Italia” per un grande investimento sul turismo interno, di prossimità. Sarà anche una occasione di far conoscere meglio la bellezza unica dei luoghi meno noti e il bonus vacanze spingerà in questa direzione».
Le città d’arte potrebbero subire i danni più consistenti. Quando riapriranno musei e siti archeologici come Pompei o il Colosseo? «A maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quelli in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico». Anche lo spettacolo vive una profonda crisi. Cinema, teatri, concerti, manifestazioni all’aperto riapriranno per ultimi? «Stiamo discutendo con gli esperti, ma gli ultimi saranno inevitabilmente i luoghi in cui tante persone dovrebbero stare in uno spazio limitato, al chiuso o all’aperto. Vorrei fosse comunque chiaro - precisa Franceschini - che nessun teatro, nessun cinema, nessun artista, verrà lasciato solo. Siamo partiti con le prime risorse straordinarie proprio dai più indifesi, quelli con i redditi più bassi».
«Nei prossimi mesi - conclude - tra rischi di ripresa del contagio e difficoltà economiche, sarà tutto molto difficile. Dobbiamo imparare da genitori e nonni che dopo la guerra si rimboccarono le maniche e ricostruirono velocemente il Paese. I conflitti politici erano anche più duri di oggi, ma seppero comportarsi come una comunità nazionale».
fonte: Adnkronos
Il turismo guarda avanti con cautela
«Ho visto questa idea del plexiglass - dice Franceschini - e la trovo orribile e francamente impraticabile. Ho chiesto al comitato scientifico di indicare prescrizioni per le spiagge, distanze tra ombrelloni, sanificazione, per dare agli stabilimenti balneari il tempo di organizzarsi. Poi dobbiamo affrontare il tema dei controlli nelle spiagge libere».
Nell'emergenza Coronavirus «il turismo è il settore più colpito. Per questo chiedo nei tavoli di governo misure specifiche e straordinarie nel prossimo decreto, dai crediti d’imposta per locazioni e per compensare le perdite di fatturato, alle risorse sia per l’adeguamento e la sanificazione delle strutture che per la promozione». L’idea del bonus vacanze per le famiglie «è quella di uno strumento per aiutare le persone con figli a carico e con reddito medio basso ad andare in vacanza, mettendo a loro disposizione una somma da spendere in strutture turistiche, dagli alberghi agli stabilimenti balneari. Un modo per aiutare imprese e famiglie insieme. Ma è presto per dire se saranno 500 euro a famiglia o una cifra più bassa ma a persona».
Franceschini si dice «convinto che il Consiglio dei ministri considererà la specificità della crisi del turismo. Ed è molto importante che il Consiglio europeo abbia già riconosciuto questa specificità, che porterà una parte significativa della enorme somma del Recovery fund proprio sul turismo». La chiusura dei confini «dipenderà dall’andamento epidemiologico e dalle scelte degli Stati. Ho partecipato ieri al G20 del Turismo e lunedì avrò la riunione dei ministri Ue. Le preoccupazioni e la voglia di ripartire sono le stesse per tutti, ma il turismo internazionale quest’anno non ci sarà. Da qui nasce il piano “Viaggio in Italia” per un grande investimento sul turismo interno, di prossimità. Sarà anche una occasione di far conoscere meglio la bellezza unica dei luoghi meno noti e il bonus vacanze spingerà in questa direzione».
Dario Franceschini
Le città d’arte potrebbero subire i danni più consistenti. Quando riapriranno musei e siti archeologici come Pompei o il Colosseo? «A maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quelli in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico». Anche lo spettacolo vive una profonda crisi. Cinema, teatri, concerti, manifestazioni all’aperto riapriranno per ultimi? «Stiamo discutendo con gli esperti, ma gli ultimi saranno inevitabilmente i luoghi in cui tante persone dovrebbero stare in uno spazio limitato, al chiuso o all’aperto. Vorrei fosse comunque chiaro - precisa Franceschini - che nessun teatro, nessun cinema, nessun artista, verrà lasciato solo. Siamo partiti con le prime risorse straordinarie proprio dai più indifesi, quelli con i redditi più bassi».
«Nei prossimi mesi - conclude - tra rischi di ripresa del contagio e difficoltà economiche, sarà tutto molto difficile. Dobbiamo imparare da genitori e nonni che dopo la guerra si rimboccarono le maniche e ricostruirono velocemente il Paese. I conflitti politici erano anche più duri di oggi, ma seppero comportarsi come una comunità nazionale».
fonte: Adnkronos
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Alberto Lupini
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