Firenze contro gli affitti brevi: niente Imu per chi sceglie il residenziale

Firenze lancia un incentivo contro gli affitti brevi: esenzione Imu 2024 per i proprietari che passano da locazioni turistiche a contratti residenziali nel centro storico. Obiettivo: migliorare la vivibilità e favorire i residenti

09 dicembre 2024 | 10:37

Firenze continua la sua battaglia contro gli affitti brevi e il conseguente overtourism, il fenomeno che vede i centri storici presi d’assalto dai turisti a scapito della qualità della vita dei residenti. Per farlo l'amministrazione comunale ha deciso: niente Imu per i proprietari che abbandonano gli affitti brevi e passano al residenziale. Una decisione che, secondo Palazzo Vecchio, mira a restituire vivibilità al centro storico e a incoraggiare la permanenza dei cittadini nel cuore della città.

Firenze, no Imu per chi rinuncia al b&b: come funziona

Il provvedimento, annunciato dal Comune di Firenze, prevede un contributo economico destinato a coprire l’Imu per il 2024 a favore dei proprietari di immobili situati nell’area Unesco della città (che coincide con il centro storico entro la cerchia dei viali). Nello specifico, il contributo sarà erogato a chi, entro l’anno, cesserà attività di locazione turistica breve (come i b&b) o altra attività ricettiva extra-alberghiera, scegliendo invece di affittare l’immobile con contratti a uso residenziale.

Secondo il comunicato ufficiale, il contributo coprirà la quota di imposta relativa al periodo successivo alla sottoscrizione del contratto di locazione residenziale. La misura ha un budget iniziale di circa 250mila euro e si potrà richiedere entro il 30 dicembre 2024.

Perché questa misura contro gli affitti brevi a Firenze?

L’obiettivo dichiarato dell’amministrazione è duplice:

  1. Limitare gli affitti brevi, considerati tra i principali responsabili dello spopolamento del centro storico e dell’aumento dei prezzi degli immobili.
  2. Favorire il ritorno dei residenti, migliorando la vivibilità di una zona sempre più dominata da strutture ricettive destinate ai turisti.

La sindaca Sara Funaro, che ha messo il contrasto al turismo di massa al centro della propria agenda politica, ha dichiarato che questa misura è una «strada da perseguire per una Firenze più viva e vissuta». Per la sindaca, infatti, la questione abitativa è una priorità: «Una città che vuole essere inclusiva deve dare risposte concrete a chi la vive quotidianamente».

Affitti brevi a Firenze: stop alle keybox dal 2025

La lotta agli affitti brevi non si ferma qui. A partire dal 2025, Firenze introdurrà un divieto di installazione delle keybox, le cassette per le chiavi utilizzate per i check-in automatici. Questo intervento, volto a limitare l’anonimato e il turnover dei soggiorni turistici, si affianca ad altre iniziative già messe in campo, come i vincoli per l’apertura di nuovi negozi e ristoranti in 40 strade del centro storico, pensati per tutelare le attività storiche e locali.

Una decisione quella contro le keybox simile a quella di Roma dove il Viminale ha, infatti, intodotto nuove regole: vietata l’identificazione da remoto e l’uso delle keybox; il check-in dovrà avvenire solo di persona per garantire la sicurezza e prevenire rischi legati a criminalità e terrorismo.

No Imu se rinunci all'affitto breve: le critiche

Come spesso accade con provvedimenti che toccano il settore turistico, le opinioni sono divise. I critici sottolineano il rischio di indebolire un’economia che per Firenze rappresenta una delle principali fonti di reddito. «Se una città come Firenze dovesse davvero vedere un calo significativo del turismo, come potrebbe sostenersi economicamente?» si chiedono alcuni detrattori della misura. Altri puntano il dito contro il rischio di ledere la libertà d’impresa, considerando che i proprietari di immobili sono ora dipinti come “speculatori” a scapito della loro legittima libertà di scelta. Tuttavia, l’amministrazione si dice fiduciosa, contando sul sostegno di molti residenti che lamentano da tempo la perdita di identità del centro storico, ormai percepito più come un parco a tema per turisti che come un luogo da vivere.

Affitti brevi, una questione internazionale

Il dibattito su come bilanciare turismo e residenzialità non è una questione esclusiva di Firenze. Molte altre città italiane e internazionali stanno adottando misure simili per contenere il fenomeno dell’overtourism. Dalle nuove norme introdotte a Roma per il GiubileoVenezia che ha proposto una tassa d’ingresso per i turisti giornalieri, mentre città come Amsterdam e Barcellona hanno imposto limiti stringenti agli affitti brevi tramite piattaforme come Airbnb.

Il futuro di Firenze: un centro per i residenti o per i turisti?

Firenze, con questo provvedimento, si pone come laboratorio per un nuovo modello di città turistica che cerca di restituire centralità ai residenti senza rinunciare del tutto al turismo. La strada è in salita e il bilanciamento tra interessi economici e sociali sarà decisivo. Resta da vedere se questa misura produrrà i risultati sperati o se, al contrario, alimenterà tensioni tra amministrazione, operatori del settore turistico e proprietari di immobili. Una cosa è certa: il dibattito sull’identità e il futuro delle città d’arte è appena iniziato.

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Alberto Lupini


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