Fiere di Parma investe nella mixology con l'ingresso nel capitale di Roma Bar Show

Roma Bar Show, punto di riferimento nella mixology e negli spirits, accoglie Fiere di Parma nel proprio capitale. L'obiettivo è guidare la crescita di un mercato globale da 1.800 miliardi di euro (e in continua espansione)

25 novembre 2024 | 17:07

Fiere di Parma segna un altro passo strategico verso l'espansione del proprio raggio d'azione con l'ingresso nel capitale del Roma Bar Show, la manifestazione romana che rappresenta il punto di riferimento per il comparto degli spirits e della mixology in Italia. Grazie a questa operazione, che attende l'approvazione dell'assemblea dei soci, la società fieristica parmense si propone di consolidare la propria leadership nel mercato agroalimentare e di accrescere la propria influenza in un settore che, a livello globale, vale 1.800 miliardi di euro e che promette di superare i 2.400 miliardi entro il 2028.

Con questa mossa, Fiere di Parma intende integrare l'arte del bere e miscelare all'interno delle sue piattaforme espositive, in particolare attraverso le fiere Cibus e Tuttofood. Questa mossa rappresenta un ulteriore tassello nella strategia di diversificazione e internazionalizzazione della società, già distintasi per la sua gestione “virtuosa” riconosciuta dalla Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna. Secondo Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, questa operazione avrà un impatto decisivo nel rafforzare la posizione italiana nel mercato della mixology: «La sinergia tra Roma, Milano e Parma consentirà di portare nuova linfa vitale a un settore da cui ci si attende una solida crescita soprattutto off trade e a livello internazionale. Offriremo una piattaforma innovativa, globale e versatile, partendo dall'Italia e puntando alla leadership continentale. Obiettivi per cui consideriamo fondamentale l'operazione Roma Bar Show e la collaborazione con l'attuale management a cui confermiamo piena fiducia».

Fiere di Parma, un'alleanza strategica per il futuro del Roma Bar Show

Il Roma Bar Show punta così a consolidarsi come appuntamento leader non solo in Italia ma anche a livello mondiale. L'entusiasmo è evidente nelle parole di Andrea Fofi, ceo della manifestazione: «Roma Bar Show è ormai un punto di riferimento per gli operatori professionali e il marketplace privilegiato per fare business di qualità. L'ingresso di Fiere di Parma è stato il frutto di una lunga trattativa fortemente voluta nell'ottica di affermare, nel prossimo futuro, la manifestazione quale primo appuntamento a livello mondiale. Grazie al supporto di tutti i soci e founder siamo cresciuti progressivamente ogni edizione; la presenza di un player come Fiere di Parma siamo certi ci consentirà di posizionare il progetto e la città di Roma quali unici protagonisti del settore da qui ai prossimi anni». La partnership sottolinea un approccio imprenditoriale volto alla promozione e alla diffusione della cultura del bere miscelato attraverso un modello che combina business e interazione tra gli operatori del settore. «Questa è la dimostrazione che la promozione, la valorizzazione e la diffusione della cultura del bere attraverso un approccio basato sull'interazione tra business può essere vincente» ha aggiunto Fofi.

Un ecosistema integrato tra Cibus, Tuttofood e Roma Bar Show

Il legame tra le fiere agroalimentari di Fiere di Parma e il Roma Bar Show apre nuove prospettive per il comparto. Come ha spiegato Cellie, ogni anno le aziende food&beverage avranno la possibilità di esporre nei principali eventi fieristici italiani, tra cui Cibus, Tuttofood e Roma Bar Show, beneficiando di un'intera stagione fieristica” che garantirà visibilità e matching con i principali player del settore: «Ogni anno le aziende food&beverage potranno esporre alle manifestazioni del nostro portafoglio, Cibus o Tuttofood a seconda degli anni, quindi Roma Bar Show ogni anno, godendo di servizi di matching e visibilità mediatica praticamente per un mese intero, intercettando tutte le opportunità di business e comunicazione, in fiera e fuori». Una strategia che renderà le manifestazioni italiane competitive con gli eventi di riferimento a livello europeo, come Anuga, Sial e i principali show verticali di Berlino e Londra.

Il mercato della mixology in Europa: una crescita inarrestabile

Per l'occasione, ricordiamo che il comparto della mixology è in forte crescita in Europa, con un valore stimato di 465 miliardi di euro e previsioni di incremento del 4% annuo fino al 2028. Il mercato europeo, guidato da Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia, rappresenta oltre la metà del consumo globale, con un contributo complessivo di 325 miliardi di euro. L'Italia, in particolare, si posiziona al quinto posto per consumi, con un mercato da 35,6 miliardi di euro e una crescita prevista del 2,9% annuo, che lo porterà a toccare i 41 miliardi nel 2028. Anche dal punto di vista della produzione, il Paese occupa una posizione di rilievo: è il secondo produttore europeo nei segmenti degli spirits e dei vini frizzanti, confermando il suo ruolo di protagonista nel panorama globale.

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Alberto Lupini


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