L'alleanza tra Fiera Milano e Fiere di Parma, Tuttofood e Cibus, è cosa fatta. Dopo il via libera arrivato dagli emiliani ora anche il Consiglio di amministrazione di Fiera Milano S.p.A., ha approvato l’operazione strategica che, grazie alla partnership, permetterà di creare una comune piattaforma fieristica europea nel comparto agroalimentare, in grado di competere, in particolare con due colossi: la francese Sial e la tedesca Anuga, senza dimenticare che le sinergie create tra Fiera Milano e Fiere di Parma saranno anche supporto strategico e permanente al Made in Italy agroalimentare e, in generale, al sistema Italia.
I due attori
Per comprendere meglio l'importanza di questo accordo è interessante valutare alcuni dati: Fiera Milano è leader in Italia e uno dei principali operatori integrati del mondo nel settore fieristico e congressuale gestendo il primo quartiere fieristico in Italia, nel corso del 2021 ha generato ricavi per 129,8 milioni di euro, un EBITDA di Euro 77,2 milioni e una disponibilità finanziaria netta di 47,4 milioni di euro. Fiere di Parma è un operatore di primo piano nel mercato fieristico italiano, gestendo il quartiere fieristico di Parma, nel corso del 2021 ha generato ricavi per 32,4 milioni di euro, un EBITDA di 10,6 milioni di euro e una posizione finanziaria netta di 2,1 milioni di euro.
I dettagli dell'operazione
Con le delibere positive, prima dell’assemblea di Fiere di Parma del 7 marzo e successivamente quella del Cda di Fiera Milano del 9, è stato dunque definitivamente siglato l’accordo tra le due società e da oggi Fiera Milano è il secondo azionista privato di Fiere di Parma, con una quota del 18,5%, dopo Crédit Agricole Italia, che detiene il 26,44%. Insieme a Unione Parmense degli Industriali, quota dell’6,88%, si consolida dunque un accordo tra i soci privati che hanno guidato la società Ducale negli ultimi 14 anni la quale, da ora, gestirà entrambe le manifestazioni con il partner storico di Cibus: Federalimentare. I soci Pubblici ovvero Comune e Provincia con il 15,97 % ciascuno e Regione Emilia Romagna (che detiene il 4,15%) ampliano il loro patto alla Camera di Commercio (che detiene il 9,78%), rispondendo alle recenti sollecitazioni istituzionali.
Un’operazione di natura industriale, ma con risvolti inevitabilmente politici, fortemente voluta non solo da tutti i soci di Fiere di Parma e da Fiera Milano, ma anche sollecitata dai diversi soggetti coinvolti nella promozione del Made in Italy Agroalimentare, ovvero Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Agenzia ICE. L’Operazione verrà realizzata attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale di Fiere di Parma riservato a Fiera Milano, da liberarsi mediante il conferimento del ramo d’azienda di Fiera Milano relativo alla manifestazione “Tuttofood”, primario evento espositivo nel settore agroalimentare organizzato presso il quartiere fieristico di Rho, per un controvalore di 16,5 milioni di euro.
La piattaforma fieristica multipolare
L’obiettivo dichiarato di questa alleanza tra "saloni del gusto" è quello di creare una nuova piattaforma fieristica multipolare costituita da:
- “Tuttofood powered by Cibus” a Milano, che si posizionerà come evento di matrice internazionale che, oltre a supportare la filiera domestica, sarà il riferimento per una platea espositiva proveniente da tutti i paesi leader nelle produzioni agroalimentari, competendo così con le omologhe manifestazioni europee.
- "Cibus" a Parma, evento iconico per il Made In Italy alimentare di eccellenza e per i suoi territori (congiuntamente, le “Manifestazioni”).
TuttoFood-Cibus, Milano-Parma
La caratterizzazione dei due saloni protagonisti di questa alleanza aiuta a comprendere meglio anche gli scenari futuri legati alle nuove possibilità generate dall'operazione. Cibus Parma è una vetrinadel Made in Italy alimentare e dei suoi territori, Tuttofood Milano piattaforma globale e innovativa per il food&beverage di tutto il mondo. Entrambi i format fieristici sapranno capitalizzare le caratteristiche dei loro quartieri e delle loro città: Parma baricentrica rispetto a tutti i distretti produttivi italiani, alle loro eccellenze e alle principali DOP-IGP, Milano location ideale per comunicare al mondo - dentro e “fuori” salone - i nuovi paradigmi di un cibo buono&sostenibile.
Un combinato disposto che dovrebbe convincere gli espositori italiani e stranieri a privilegiare il nostro Paese come teatro fieristico rispetto ad altre sedi in Europa e nel mondo, attualmente meno caratterizzate. Infatti, il “menu” che sarà offerto agli operatori di tutto il mondo – retailer, importatori, distributori, catene della ristorazione, ecc. – risulterà ogni anno particolarmente appetibile grazie a educational e factory&terroir tour a Parma negli anni dispari e una vetrina globale e “contemporanea” con un ricco “fuori salone” a Milano negli anni pari.
Presente e futuro
La collaborazione tra i due poli espositivi sancita nel settore dell'agroalimentare potrebbe in futuro ampliarsi anche ad altre possibilità, come spiega l’amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, Luca Palermo, ha commentato: «La nostra visione è ambiziosa: creare un sistema delle fiere italiane, coordinate tra loro, che mantenga l’attenzione al territorio ma diventi più forte ed attrattivo per gli operatori esteri. È il momento per far sì che le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e che siano sempre meno incentivate a rivolgersi a manifestazioni fieristiche estere.
È in questa visione che si inserisce la partnership con Fiere di Parma, puntando a rafforzare il posizionamento internazionale congiunto in una filiera strategica come quella dell’agroalimentare, creando una manifestazione fieristica in grado di competere con le principali fiere europee, ponendosi come obiettivo quello di portare a “Tuttofood powered by Cibus” un numero sempre crescente di espositori e visitatori internazionali. Sebbene la creazione di un campione nazionale nel comparto fieristico agroalimentare sia il principale scopo del progetto, non si esclude la possibilità di realizzare ulteriori sinergie tramite l'integrazione e il coordinamento comune dei portafogli degli eventi non Food di Fiera Milano e Fiere di Parma, proseguendo nella nostra ambizione di fare sistema con l’obiettivo di portare il Made in Italy nel mondo».
«Alla conclusione di questo lungo percorso e di questo straordinario risultato – ha dichiarato Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma – non dimentico quando in piena pandemia nell’autunno 2020, Giampiero Maioli, ceo di Credit Agricole Italia, Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, Carlo Bonomi presidente di Fiera Milano e il nostro Ceo Antonio Cellie mi parlarono di questa loro visione di unire le due piattaforme dell’Agroalimentare Italiano, come da tanti anni tutti gli operatori auspicavano, per valorizzare sempre di più e in modo coordinato le produzioni tipiche del Made in Italy e, coinvolgendomi, diedero vita al progetto che oggi si realizza. Sono anche convinto che l’ingresso nel capitale sociale di Fiere di Parma del principale operatore fieristico italiano produrrà altre significative e fruttuose sinergie. Per tali ragioni, mi sento di dover ringraziare tutti i Soci Pubblici e Privati di Fiere di Parma, il nostro CDA e la nostra struttura che hanno reso possibile, con il loro apporto determinante, questo accordo».
La sinergia: oppurtunità Parma e il territorio
La conclusione dell'operazione, risultato di mesi di lavoro, è stata commentata con entusiasmo da tutte le parti coinvolte, in particolare sono giunti tempestivi i commenti dei soci pubblici di Fiere di Parma per i quali questa alleanza rappresenta una opportunità di crescita per territorio e indotto: «L’accordo segna un passaggio storico e schiude prospettive di crescita molto rilevanti nel contesto socio-economico e fieristico in cui ci troviamo – ha commentato Michele Guerra, sindaco di Parma - I soci pubblici hanno lavorato in questi mesi con grande impegno perché questa operazione, il cui valore industriale non è mai stato in discussione, garantisse la tutela territoriale degli asset fondamentali di Fiere di Parma, che rappresentano una risorsa cruciale per il nostro territorio. L’ampia maggioranza politica che ha votato a favore di questa delibera dimostra che Parma è compatta e pronta ad accompagnare con responsabilità e coscienza questo nuovo percorso”.
Alla voce del primo cittadino si accostano quelle di Provincia e Regione: «La Provincia di Parma ha deliberato con ampia maggioranza, e con convinzione, il progetto che vede le Fiere di Parma diventare un grande operatore nel sistema fieristico nazionale ed internazionale dell'agroalimentare – ha detto Andrea Massari, presidente di Provincia di Parma - Per la prima volta tutti i soci pubblici si sono alleati ed hanno siglato un patto forte e vincolante volto a tutelare il territorio e Cibus che deve rimanere grande vetrina e simbolo dell'eccellenza agroalimentare del Made in Italy nel mondo, senza per questo rinunciare ad un progetto di crescita e sviluppo in accordo col principale player fieristico italiano, Fiera Milano. Sono stati mesi di confronti intensi con l'unico scopo di lavorare per il bene comune e il futuro della nostra straordinaria terra».
«Con questo accordo si consolida una grande piattaforma internazionale nel food – ha commentato Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali di Regione Emilia Romagna - . Un’operazione espansiva per catalizzare gli espositori e i visitatori, mettendo a sistema l’agroalimentare italiano e non solo. Come Regione continueremo a sostenere lo sviluppo di questo progetto, a partire dal sistema fieristico di Parma e dall’investimento in competenze qualificate nel settore, attraverso la laurea internazionale di FoodER. Vogliamo rafforzare la Food Valley a beneficio di tutta la Regione e del Paese».
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Alberto Lupini
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