Nel 2020, anno della pandemia, in Italia Facebook è stato il social più utilizzato, da oltre 36,7 milioni di persone. Poco distante YouTube con 35,5 milioni di spettatori mensili, completa il podio Instagram con 28 milioni in crescita di circa il 9%. Una notizia a cui si contrappone peraltro il crescere dei rischi riguardo alla privacy e alla furto di identità. È di queste ore la notizia che, quasi due anni fa, sono stati rubati i dati di oltre 530 milioni di utenti iscritti alla piattaforma social di Mark Zuckerberg. Come dire un profilo su 4 degli utenti è stato violato. E l'Italia con gli Usa è uno dei Pasesi più esposti...

la pagina di Italia a Tavola su Facebook
Il vero boom è di Tik Tok
Il vero fenomeno dello scorso anno è peraltro
TikTok che ha fatto registrare un incremento del 333%, Il secondo incremento maggiore è quello di
Twitch che cresce del 75% e sfiora la media mensile di 4 milioni di spettatori. Questo secono l'analisi elaborata dall'esperto di social media
Vincenzo Cosenza, riferita al 2020 e sulla base dei Audiweb-Nielsen, e riportata dall'ANSA.
Secondo Cosenza,
LinkedIn ha continuato a conquistare nuovo pubblico (19,5 milioni le persone che lo usano), alle sue costole c'è Pinterest che è riuscita a crescere del 37% e ad arrivare a 19,1 milioni di persone. Twitter mantiene i suoi affezionati utenti che l'anno scorso hanno toccato la media si 10,8 milioni (+4,4%).
Su Facebook più tempo online
«Facebook - rileva Cosenza - non solo è il luogo più frequentato, ma è anche quello nel quale gli italiani trascorrono più tempo: a dicembre ha sfiorato le
12 ore al mese per persona.
Appaiati YouTube e Instagram, il primo usato per 6 ore e 16 minuti e il secondo per poco meno di 6 ore». Per l'esperto, l'app «che potrebbe impensierire tutti è TikTok che, pur avendo ancora un utilizzo limitato ai giovanissimi - nel 2020 è stata utilizzata da circa il 26% dei 18-54enni - può vantare un tempo di permanenza di circa 5 ore al mese a persona. Stesso discorso per Twitch che, se dovesse riuscire ad allargare la sua base utenti, potrebbe insidiare i competitor. A dicembre è stato usato in media per circa 2 ore a persona». Circa ad un'ora di utilizzo si posizionano sia Twitter che Snapchat.
C'è il rischio di nuovi furti di di identità
Numeri di telefono, indirizzi e-mail, dati anagrafici e tutto quanto inserito nelle note biografiche e di contatto su Facebook è però a rischio, ed è quanmto è stato sottratto dagli hacker, che hanno pubblicato il tutto in un forum frequentato dai pirati informatici, che possono disporre a loro piacimento di tutti i dati.
Chiunque abbia un minimo di basi informatiche sa perfettamente quali possono essere i rischi nel condividere e divulgare i propri dati personali, eppure centinaia di milioni di persone non si sono fatte problemi a offrirli a Mr Facebook. Il motivo? La percezione di sicurezza fornita da un colosso internazionale come quello di
Mark Zuckerberg, che si presume abbia sistemi di controllo all'avanguardia che impediscono il furto.
Invece non è così e
533 milioni di persone si sono trovate esposte, senza nemmeno esserne a conoscenza. Certo, il furto risale a quasi due anni fa, ma è improbabile pensare che tutti i soggetti coinvolti abbiano cambiato residenza, indirizzo mail e numero di telefono negli ultimi due anni. Anzi, è plausibile credere che solo una minima parte l'abbia fatto, pertanto tutti gli altri sono ancora esposti ai rischi che derivano da furti come questi.
I furti non segnalati da Facebook
A rivelare il furto non è stato il sistema di controllo di Facebook ma Alon Gal, chief technology officer della società di computer security Hudson Rock. Il tecnico, grande esperto di rete e di sicurezza informatica, ha condiviso le informazioni con un tweet che ha immediatamente attirato l'attenzione degli utenti. I dati rubati dagli hacker dai server di Facebook appartengono a soggetti residenti in 106 Paesi del pianeta. Essendo circa 500 milioni i dati rubati, considerando che su Facebook sono iscritte più o meno 2 miliardi di persone, è facile arrivare a una percentuale:
circa il 25% dei profili del socialnetwork di Mark Zuckerberg sono stati violati. Circa un quarto delle persone che hanno un profilo Facebook hanno subito il furto.
L'Italia il Paese più esposto con gli Usa
Numeri che fanno paura e che impongono qualche domanda a riguardo. Inoltre, un'idagine esclusiva de La Stampa ha scoperto che l'Italia è il Paese più esposto in questo reato informatico insieme agli Stati Uniti. Pare che sia già stata avviata la
segnalazione a Palazzo Chigi per le verifiche di rito e per valutare gli eventuali rischi per la sicurezza nazionale.