Estate, la guerra dei chiringuito. C’è chi non li vuole, ma a Rimini li difendono

Aperto il dibattito a tema in una delle più note e frequentate città vacanziere d'Italia. Le discoteche si sentono danneggiate, a proposito parla il presidente della sezione riminese di Confesercenti

01 agosto 2023 | 11:12

A infiammare ancor di più questa già calda estate ci pensa la guerra dei chiringuito. I tipici locali sulla spiaggia, la maggior parte dei quali che offre cocktail e musica direttamente sulla sabbia i quali, secondo qualcuno, contribuiscono a svuotare le discoteche nelle principali città vacanziere. Rappresentando un danno economico per non pochi altri locali simbolo di serate e movida notturna.

Qualche giorno fa si era parlato di un disegno di legge volto a regolare l’attività dei chiringuiti sulle spiagge, cercando di controllare anche la somministrazione di alcol ai clienti. La proposta è di spegnere la musica a mezzanotte, per favorire così poi il flusso all’interno delle discoteche e locali analoghi. Eppure non tutti sembrano pensarla allo stesso modo. A Rimini, città notoriamente simbolo dell'estate italiana, la sezione locale di Confesercenti difende questo tipo di esercizi, anche alla luce del momento di difficoltà delle discoteche che sembra perdurare da qualche mese.

Mirco Pari, presidente di Confesercenti Rimini, ha infatti detto la sua in merito: « Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo anche questa volta: i chiringuiti rappresentano un valore aggiunto per l'offerta turistica complessiva della nostra città. Lo sono a maggior ragione in una stagione come questa, che ancora stenta a decollare. La riflessione sui chiringuiti è anche un ragionamento sull'offerta turistica riminese, su cosa vogliamo che sia e su dove vogliamo andare. Il turismo non è più quello del passato, non siamo più negli anni '80 in cui c'era una divisione netta delle funzioni. Oggi il costume è cambiato, i giovani e la domanda turistica sono diversi e se non sviluppiamo la nostra offerta rischiamo di non restare al passo».

Quando e dove è nato il chiringuito? Un’origine dibattuta

In Italia è in crescita il trend dei chiringuito. Dai Paesi di lingua spagnola questo tipo di strutture progressivamente stanno conquistando le località balneari su gran parte dei Paesi del Mediterraneo, ma non solamente. Incerta, però, è l’origine di questo tipo di locale. Andalusia, Catalogna e America Latina si contendono la paternità del primo chiringuito.

Oggi è un locale simbolo per i giovani, eppure per trovare il primo caso di chiringuito pare sia necessario tornare indietro di circa 100 anni, quando all’inizio degli anni Venti del 900 a Barcellona, zona porto, esisteva un locale in cui si serviva da bere ai viaggiatori che si imbarcavano o sbarcavano dalle navi. Turistiche quanto mercantili. Viaggiatori che in parte provenivano dal Sud America e che, di fatto, hanno contribuito a esportare questo modello anche dall’altra parte dell’oceano.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024