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È nata Coldiretti Bio, la task force per un settore da 7,5 miliardi

Sarà composta da aziende ed esperti a livello nazionale e presieduta da Maria Letizia Gardoni. Con 70mila produttori l'Italia è leader in Europa per imprese impegnare nel biologico

 
16 febbraio 2022 | 10:19

È nata Coldiretti Bio, la task force per un settore da 7,5 miliardi

Sarà composta da aziende ed esperti a livello nazionale e presieduta da Maria Letizia Gardoni. Con 70mila produttori l'Italia è leader in Europa per imprese impegnare nel biologico

16 febbraio 2022 | 10:19
 

In Italia il biologico vale 7,5 miliardi di euro. Nella scia di un settore in continua espansione (+112% nell'ultimo decennio) è così nata Coldiretti Bio, una task force composta da aziende ed esperti a livello nazionale e guidata dal presidente Maria Letizia Gardoni, con l'obiettivo di difendere i consumatori e tutelare i veri prodotti biologici. 

Maria Letizia Gardoni È nata Coldiretti Bio, la task force per un settore da 7,5 miliardi

Maria Letizia Gardoni

Nasce Coldiretti Bio: Maria Letizia Gardoni presidente 

Coldiretti ha annunciato la nascita della sua associazione del biologico. Si chiama Coldiretti Bio e sarà guidata da Maria Letizia Gardoni, già presidente di Coldiretti Marche e membro della Giunta nazionale del sodalizio. Classe 1988, giovane imprenditrice, Maria Letizia Gardoni ha un’azienda di ortofrutta bio a Osimo, in provincia di Ancona, città dove è nata. Laureata in Scienze e tecnologie agrarie all’Università Politecnica delle Marche, ha ricoperto l’incarico di Delegata Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa. 

L'Italia è leader in Europa per il biologico 

«Con 70mila produttori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico e che vanta ancora ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale - ha spiegato Gardoni - La nascita di Coldiretti Bio sancisce un'attenzione che Coldiretti ha sempre dimostrato nei confronti di un'agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all'agricoltura tradizionale del nostro Paese. Campagna Amica sarà per noi il primo strumento di promozione del biologico italiano che saprà garantire tracciabilità, identità e riconoscibilità del marchio». 

Il boom negli ultimi dieci anni: +122%

Nell’ultimo decenni le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%), secondo dati Biobank. Il successo nel carello sostiene l’aumento della produzione nazionale su 2 milioni di ettari di terreno coltivati, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia. Un obiettivo strategico per raggiungere il quale è importante l’approvazione del disegno di legge sull’agricoltura biologica non ha ancora concluso il suo iter parlamentare.

Due italiani su tre mettono bio nel carrello 

Con quasi due italiani su tre (64%) che mettono prodotti bio nel carrello occorre difendere i consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti – sottolinea la Coldiretti – con anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Sempre per Coldiretti, bisogna assicurare una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione. A preoccupare è infatti l'invasione dei prodotti provenienti da fuori l'Unione Europea. La media Ue di prodotti agroalimentari contenenti residui chimici irregolari è 1,3% a fronte del 5,6% dei prodotti extracomunitari. 

 

 

Un mercato record anche a livello europeo 

A confermare l'ottimo stato di salute del biologico anche a livello europeo sono arrivati i dati del "The World of Organic Agriculture 2022", curato dall'Istituto di ricerca sull'agricoltura biologica (Fibl) con il sostegno della Federazione internazionale del settore, Ifoam. Il mercato è infatti arrivato alla cifra record di 52 miliardi di euro nel 2020. Anche le superfici coltivate con metodo biologico crescono nell'Ue di 700mila ettari (+5,3%). I terreni bio coprono il 9,3% del totale di quelli coltivati nell'Ue. La Francia è il paese che in valore assoluto ha più terra bio, 2,5 milioni di ettari, più di Spagna (2,4 milioni di ettari) e Italia (2,1 milioni). Tra i paesi che hanno aumentato di più le superfici a bio ci sono ancora la Francia, con 307mila ettari in più rispetto al 2019 e l'Italia di 102mila ettari. 

Federbio: «Biologico per rilanciare l'agroalimentare»

Sui temi dell'andamento del mercato e della necessità di una legge sul bio è intervenuta anche Federbio, la Federazione italiana dell'agricoltura biologicae biodinamica. «Anche se la Francia sta crescendo a un ritmo più sostenuto, l’Italia continua a mantenere la leadership europea sia come numero di produttori che come percentuali di superficie coltivata - ha detto Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio -  Il boom delle vendite di prodotti conferma come il biologico possa davvero essere il motore di rilancio dell’intero sistema agroalimentare. È necessario però investire a livello nazionale per aumentare i consumi interni che crescono in misura inferiore rispetto agli altri Paesi. Occorrono perciò politiche e un quadro normativo adeguato a sostenere la conversione agroecologica, oltre a investimenti in ricerca, innovazione, formazione. Per non perdere il ruolo di primo piano in un settore che ci vede già naturalmente vocati diventa quindi prioritaria la promulgazione della legge sul bio, che dopo essere stata modificata il 9 febbraio dalla Camera deve adesso tornare in Senato per la definitiva approvazione. Ci auguriamo che si arrivi in tempi molto stretti alla definitiva approvazione di questa norma fondamentale per supportare la transizione ecologica e sostenere il futuro stesso dell’agricoltura italiana»

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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