È morto Oliviero Toscani: fotografo d'autore e amante del buon cibo

Oliviero Toscani, fotografo e visionario delle campagne pubblicitarie, è morto a 82 anni. Dalla denuncia sociale alla provocazione artistica, Toscani ha anche unito la passione per il cibo a quella per la produzione agricola

13 gennaio 2025 | 10:52

Oliviero Toscani, il fotografo che ha trasformato la comunicazione visiva con immagini provocatorie e cariche di significato sociale, è morto il 13 gennaio 2025, all'età di 82 anni nell'ospedale di Cecina (Li), dove era ricoverato da alcuni giorni per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Dai ritratti di personaggi iconici come John Lennon, Andy Warhol, Muhammad Ali e Monica Bellucci, fino alle sue provocatorie campagne sociali e alla celebrazione del cibo, Oliviero Toscani ha ridefinito i confini della fotografia e della comunicazione. Il fotografo era anche produttore di vino e appassionato di cibo.

Oliviero Toscani, l’ultimo saluto

La notizia della sua morte è stata diffusa con un breve comunicato dalla famiglia, che ha chiesto rispetto e discrezione: "Con immenso dolore diamo la notizia che oggi il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio", si legge nella nota firmata dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali. Toscani soffriva da due anni di amiloidosi, una rara malattia che gli aveva provocato una perdita significativa di peso e gravi limitazioni fisiche.

Oliviero Toscani, l’amore per il cibo

A  Toscani, scomparso all’età di 82 anni, piaceva il buon cibo. Ma non si trattava solo di gusto: per lui il cibo era cultura, memoria e denuncia, come tutto ciò che affrontava attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. Toscani era capace di cogliere l’essenza del cibo, come dimostrano i suoi ricordi d’infanzia durante la Seconda guerra mondiale, quando sfollato con la famiglia nella bergamasca, descriveva la polenta con un realismo quasi fotografico: la montagna gialla, il sugo che colava, i profumi che riempivano l’aria. Questo stesso approccio lo ha accompagnato per tutta la vita, sia come buongustaio che come narratore visivo.

Nella sua tenuta a Casale Marittimo (Pi), in Toscana, Toscani ha unito la passione per il cibo a quella per la produzione agricola. Vigne e oliveti danno vita a vini schietti e oli extravergini di qualità, come il Lolì, un rosato frizzante unico nel suo genere. Persino le etichette dei vini, come IToscani e Vedomare, riflettono il legame profondo con la famiglia e il territorio. Toscani era anche un appassionato di frattaglie, un simbolo della sua attenzione per la genuinità e la tradizione.

Oliviero Toscani, il cibo nella sua fotografia

Non era un fotografo di cucina convenzionale, ma usava il cibo per raccontare storie e lanciare messaggi. Nel 2014, con la mostra "Terra Madre" secondo Oliviero Toscani durante il Salone del Gusto e Terra Madre a Torino, ha acceso i riflettori su alimenti a rischio di estinzione. Le sue immagini celebravano prodotti come il pomodoro regina di Torre Canne, la Marocca di Casola e il cuscus di miglio di Fadiouth, simboli di un patrimonio gastronomico da preservare. Slow Food aveva anche avviato una nuova collaborazione con il celebre fotografo, che nel 2014 aveva realizzato 63 scatti dedicati ad altrettanti prodotti dei Presìdi Slow Food provenienti da ogni angolo del mondo. Le fotografie, che celebrano la biodiversità e la tradizione, sono attualmente disponibili online per il pubblico. Il fotografo aveva anche donato al progetto “Buoni come il Pane” diventata poi l'immagine della mostra in Triennale nel dicembre 2018 della Onlus “Pane Quotidiano”.

La sua fotografia più potente legata al cibo risale al 1996: una mano nera che regge una manciata di chicchi di riso. Una provocazione visiva che interrogava il mondo occidentale sul valore e sullo spreco del cibo. Quel pugno di riso era un dono o un tesoro? Una domanda che continua a risuonare. Nel 2016, Toscani ha collaborato con l’Autorità Portuale della Spezia per promuovere il settore crocieristico, realizzando la brochure Buon Appetito, ideata da Marco Condotti. Il progetto univa fotografie di 80 cittadini locali legati al mondo del cibo con piatti tipici e prodotti del territorio, valorizzando l’enogastronomia spezzina. Le immagini, esposte anche sulla Passeggiata Morin, sono state utilizzate per eventi internazionali.

Oliviero Toscani, chi era

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani aveva debuttato giovanissimo nel mondo della fotografia, pubblicando il suo primo scatto sul Corriere della Sera a soli 14 anni. Dopo il diploma presso l’Università delle Arti di Zurigo, aveva iniziato una carriera che lo avrebbe portato a lavorare per le più importanti riviste internazionali, come Elle, Vogue, GQ e Esquire. La svolta arrivò nel 1982 con Benetton, dove trasformò le campagne pubblicitarie in un mezzo di denuncia sociale, affrontando temi come il razzismo, l’omofobia, la pena di morte e l’anoressia. Memorabili restano immagini come il bacio tra un prete e una suora o il corpo fragile di Isabelle Caro, modella affetta da anoressia, usate per stimolare riflessioni globali.

Nel 1991 fondò Colors, una rivista pionieristica che anticipò molte tematiche attuali, dall’ambiente ai diritti dei migranti. Tre anni dopo inaugurò Fabrica, un centro internazionale di arti e ricerca per la comunicazione moderna, progettato dall’architetto Tadao Ando. ha affrontato temi sociali di forte impatto attraverso campagne memorabili, come quella per Nolita del 2007 contro l’anoressia con Isabelle Caro, e il progetto Razza Umana, una raccolta di ritratti per celebrare la diversità. Tornato a collaborare con Benetton (2018-2020), è stato licenziato dopo dichiarazioni controverse sul crollo del ponte Morandi.

Pluripremiato, ha ricevuto il Grand Prix de la Publicité (1990), il Leone d’Oro di Cannes (1996) e il premio alla carriera dell’Art Director’s Club tedesco (2019). Attivo anche in politica, è stato candidato con i Radicali e la Rosa nel Pugno. Toscani ha sempre usato la fotografia per denunciare, provocare e stimolare il dibattito.

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Alberto Lupini


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