Decreto agosto, sospensione Imu Bar e ristoranti esclusi? Un errore

Dalla bozza del decreto di agosto, i pubblici esercizi potrebbero essere esclusi dalla sospensione della seconda rata della tassa. Per Fipe questo danneggerebbe un comparto del turismo che ha bisogno di aiuti

05 agosto 2020 | 19:11
C'è grande attesa per il decreto agosto: già una bozza sta circolando in queste ore. E le associazioni che rappresentano bar, ristoranti e tutti i pubblici esercizi tengono già d'occhio l'evolversi del lavoro. “Stando a quanto si legge nella bozza del decreto agosto - scrive in una nota Fipe-Confcommercio - i pubblici esercizi continuano ad essere esclusi, unici tra le imprese del settore del turismo, dal provvedimento che prevede la sospensione del pagamento dell’Imu. Se così fosse si perderebbe per la seconda volta l’occasione per fare un atto di equità nei confronti di un settore fondamentale per l’attrattività turistica del Paese e certamente tra i più colpiti dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria».


Bar e ristoranti potrebbero dover pagare la seconda rata dell'Imu, a differenza di altre imprese del turismo

Questa nota si sofferma su un argomento che è ancora in fase di elaborazione da parte delle Istituzioni. Altro tema affrontato circa il decreto agosto agevola invece bar e ristoranti e in generale gli esercizi che hanno a che fare con l'accoglienza: il bonus per pagamenti col Pos. Si parla di 2-3 miliardi di euro per incentivare gli acquisti con carta di credito e Pos di beni e servizi in comparti colpiti dalla crisi, come appunto bar e ristoranti.



La situazione è delicata, il settore dell'ospitalità sta ancora soffrendo: si parla infatti di un fatturato che, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, si aggira intorno ad un valore inferiore del 40%.

In questo senso potrebbero rivelarsi utili anche le proposte fatte. Dalla ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova, in primis, che ha proposto 1 miliardo di euro da destinare alle imprese della ristorazione. Dalla vice-ministra all'Economia Laura Castelli, la quale, dopo un'uscita infelice sulla categoria, ha proposto appunto il bonus ristoranti, vale a dire il voler detrarre il 20% delle spese versate al ristorante.

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Alberto Lupini


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