Dall’Asia ai nostri piatti: cosa c’è dietro il pesce servito negli all you can eat

In una recente operazione a Roma, i Nas hanno sequestrato due quintali di pesce importato dalla Cina, trasportato senza adeguate misure sanitarie. L’indagine scuote i ristoranti “all you can eat”, con seri rischi per la salute

02 novembre 2024 | 18:01

Un sequestro inatteso e inquietante. Nel corso di una serie di controlli su locali etnici a Roma, i carabinieri dei Nas hanno scoperto quasi due quintali di pesce e molluschi provenienti dalla Cina, stipati all’interno di comuni trolley e valigie da viaggio. Questa merce, trasportata fino ai ristoranti “all you can eat” della Capitale senza alcuna misura di refrigerazione idonea, era conservata in condizioni sanitarie pericolose e in violazione delle normative di igiene e sicurezza alimentare. L’operazione, che punta a svelare un traffico internazionale di pesce illegale, ha sollevato molte preoccupazioni non solo per i rischi sanitari ma anche per l’impatto sulla fiducia dei consumatori in un settore in espansione.

L’incredibile trasporto del pesce in trolley

Secondo i primi dettagli diffusi dalle indagini, i prodotti ittici sequestrati, tra cui molluschi e pesce di grandi dimensioni, erano stati trasportati dall’Asia all’interno di bagagli personali, in condizioni tutt’altro che sicure. Invece di viaggiare in apposite celle frigorifere, il pesce sarebbe stato imbarcato sui voli internazionali come bagaglio a mano o da stiva, quindi ripreso direttamente all’arrivo a Fiumicino per essere trasferito nei locali di destinazione. Questa pratica improvvisata ha provocato un deterioramento della merce, che a più di dieci gradi avrebbe subito un’alterazione delle qualità organolettiche, portando i prodotti ittici verso un processo di macerazione con conseguenti gravi rischi per la salute dei consumatori.

Pesce in valigia dalla Cina: pratica già diffusa a Milano

L’episodio romano non è una novità assoluta in Italia. Fenomeni analoghi sono stati rilevati negli ultimi anni a Milano, dove i Nas avevano già sequestrato oltre sei tonnellate di pesce trasportato clandestinamente, in valigie e senza le necessarie autorizzazioni. I locali coinvolti erano principalmente nel quartiere Paolo Sarpi, rinomato per la forte presenza della comunità asiatica. Anche in quel caso, i molluschi e i crostacei erano simili a quelli importati dal Sud-Est asiatico e ben lontani dagli standard igienici italiani. L’ultimo episodio a Roma, però, mostra che il problema si è esteso anche alla Capitale e lascia ipotizzare l’esistenza di una rete organizzata di traffico di prodotti ittici irregolari, che rifornirebbe diversi locali della zona.

Rischi per i consumatori e riflessi sulla ristorazione etnica

La mancanza di adeguate misure igieniche nei locali coinvolti mette in luce una grave falla nel settore della ristorazione, in cui la domanda di cucina etnica e di format “all you can eat” continua a crescere. Tuttavia, senza controlli accurati sulle modalità di approvvigionamento e sullo stoccaggio dei prodotti, si rischia di esporre i clienti a pericoli per la salute. La conservazione impropria dei prodotti ittici porta con sé il rischio di proliferazione batterica, contaminazioni e altre problematiche sanitarie che possono causare seri disturbi gastrointestinali.

I Nas stanno ora indagando sulle possibili connessioni tra fornitori e ristoratori, cercando di individuare l’origine precisa di questo canale di rifornimento illecito e di risalire agli operatori coinvolti in questo traffico.

La risposta della ristorazione: verso nuovi standard di qualità

L’intervento dei carabinieri ha riacceso il dibattito sulla qualità e la sicurezza della ristorazione etnica e dei format all you can eat, che, pur godendo di grande popolarità, devono fare i conti con standard sanitari rigorosi. Le associazioni di categoria e i rappresentanti del settore sottolineano come sia essenziale garantire ai consumatori trasparenza e sicurezza. Tuttavia, è evidente che il problema non riguarda solo la ristorazione asiatica, ma l’intero settore della somministrazione di pesce e frutti di mare in Italia, sempre più esposto alle dinamiche di importazione.

Questo tipo di episodi rischia di compromettere la fiducia nei locali etnici e nella ristorazione all you can eat. Per  ciò è indispensabile garantire una filiera controllata e rispettosa delle norme di igiene alimentare, sia per tutelare la salute dei consumatori sia per salvaguardare la reputazione della ristorazione.

Pesce in valigia: verso più controlli

Intanto, le autorità stanno valutando severe sanzioni per i locali coinvolti, e i controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane per individuare ulteriori episodi di violazione delle norme sanitarie. Se il fenomeno dovesse rivelarsi più esteso, si ipotizza anche la necessità di un rafforzamento delle misure di controllo doganale per prevenire l’ingresso illegale di prodotti alimentari.

L’operazione a Roma ha fatto emergere una realtà preoccupante e ancora poco conosciuta, che invita a riflettere sull’importanza di una ristorazione responsabile e attenta alla salute dei propri clienti.

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Alberto Lupini


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