Dalla bruschetta agli gnocchi: i 10 cibi italiani più storpiati all'estero
Gnocchi, bruschette, pizza, ragù e anche tanta pasta. Quali sono le ricette italiane che creano maggiori difficoltà di pronuncia agli stranieri? E quali invece i piatti stranieri che gli italiani storpiano maggiormente?
Gli stranieri amano la cucina italiana, ma spesso si trovano di fronte a un dilemma: come pronunciare correttamente i nomi dei piatti? Un intoppo non indifferente, che trasforma un’esperienza culinaria da sogno in un incubo. La piattaforma di apprendimento Preply ha quindi analizzato i dati delle ricerche su Google per scoprire quali sono i piatti più difficili da pronunciare per gli stranieri. In più, ha stilato la classifica dei cibi esteri con i nomi più storpiati dagli italiani.
I 20 cibi italiani che gli stranieri pronunciano male
Secondo la ricerca di Preply, questi sono i 20 nomi dei cibi italiani che vengono più spesso pronunciati male all’estero:
- Gnocchi
- Ragù alla bolognese
- Pizza
- Bruschetta
- Lasagna
- Focaccia
- Brioche
- Spaghetti
- Prosciutto
- Ciabatta
- Tiramisù
- Fettuccine
- Tagliatelle
- Cappuccino
- Pappardelle
- Lasagne
- Farfalle
- Orecchiette
- Pasta
- Minestrone
- Calzone
- Arancini
I dati di Preply rivelano che gli gnocchi sono il cibo italiano che dà più problemi: ogni anno vengono effettuate ben 544.800 ricerche per scoprire la pronuncia corretta. Sapevi che il termine deriva da “nocca” e le origini di questa deliziosa ricetta risalgono all’epoca dell’Impero Romano? Un cibo antico, ma ancora molto amato e ricercato.
Al secondo posto troviamo l’amatissimo ragù (conosciuto come “Bolognese” nei Paesi anglofoni) con 368.640 ricerche all’anno. Chiude il podio la pizza, con una media annuale di 273.840 ricerche. Questo ovviamente non è che un assaggio: nella classifica di Preply troviamo molti altri cavalli di battaglia della cucina nostrana, tra cui spaghetti, cappuccino e pasta.
I 3 piatti stranieri più difficili da pronunciare per gli italiani
Il piatto con il nome che storpiamo più spesso è la paella: questa ricetta spagnola a base di pesce sembra generare parecchi dubbi al ristorante, visto il volume di ricerche annuali (1.080).
Al secondo posto troviamo la quinoa, con 360 ricerche all’anno. Super alimento alla base della dieta degli antichi Inca, oggi viene proposta dalle Nazioni Unite come possibile soluzione alla fame nel mondo. Chiudiamo con la quiche lorraine al terzo posto (120 ricerche all’anno). Nonostante il nome “quiche” derivi dalla parola tedesca “kuchen” (torta), il piatto è originario della regione francese della Lorena.
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Alberto Lupini
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