Cuocere la pasta a fuoco spento? Lo fa anche il Nobel Parisi
Il fisico della Sapienza dice sì al metodo per fare risparmiare gas (o elettricità). Tra favorevoli e contrari, in tempi non sospetti anche lo chef Elio Sironi sosteneva la cottura passiva della pasta
Certo in Italia può sembrare un’eresia, ma come si dice di necessità virtù! E per prepararsi (e salvarsi) dal caro bollette allora anche gli italiani scendono a patti e possono provare a cucinare la pasta a fuoco spento. Se poi lo dice anche un premio Nobel per la Fisica di certo ci si può fidare. A onor di cronaca, non è la prima volta che nel mondo della cucina si discute della cottura passiva della pasta: in tempi non sospetti ne parlavano Elio Sironi, chef (membro di Euro-Toques Italia) del Ceresio 7 Pool and Restaurant di Milano, e il divulgatore scientifico Dario Bressanini.
Il sì di Giorgio Parisi
Così anche il professore italiano di fama mondiale Giorgio Parisi interviene sulla diatriba culinaria del momento e dalla sua pagina Facebook ricondivide la ricetta.
La “ricetta”
«Dopo aver portato l’acqua ad ebollizione buttate la pasta e aspettate due minuti… poi si può tranquillamente spegnere il gas, basta usare un coperchio e calcolare un minuto circa in più. Almeno 8 minuti di risparmio di gas». «Senza voler fare moltiplicazioni per famiglie italiane – aggiunge il professore – credo che sia una notizia da divulgare, dovremmo cambiare abitudini e non è detto che sia un male».
La regola del coperchio
«Relata refero», (in latino riferisco le cose riportate da altri) scrive Parisi in un primo commento. Poi in un secondo aggiunge: «Penso che la cosa importante sia usare il coperchio sempre. Dopo che bolle se si lascia a fuoco bassissimo con il coperchio si consuma poco. Idem se si spegne del tutto».
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Vantaggi e svantaggi
Tra i vantaggi, oltre naturalmente al risparmio energetico di gas (o di elettricità, in caso di piano cottura a induzione), anche la possibilità riscaldare il condimento servendosi dello stesso fornello.
Gli scettici, invece, evidenziano la presenza di numerose variabili in grado di influire negativamente sul risultato finale: dal difficile mantenimento della temperatura dell'acqua al tipo di pentola utilizzato, fino alla necessità di spostare il coperchio per mescolare la pasta affinché non resti attaccata. La parola ora spetta ai cuochi!
Ma se vogliamo fare parlare i numeri un recente studio promosso dai pastai di Unione Italiana Food: usare il coperchio durante la fase di ebollizione non solo accelera i tempi, ma fa anche risparmiare «fino al 6% di energia ed emissioni di CO2e (CO2 equivalente)». Inoltre, spegnere il fuoco dopo i primi due minuti di cottura tradizionale lasciando il coperchio per non disperdere calore conduce a un risparmio di energia ed emissioni di CO2e che può arrivare perfino al 47%.
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Alberto Lupini
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