Cultura, Parma Capitale '20-'21 Brescia e Bergamo per il 2023?
Il Dl Rilancio ha riconfermato anche per l’anno prossimo la città emiliana che ha dovuto bloccare ogni iniziativa causa Covi. E per il biennio successivo si candidano due città che vogliono un domani sereno
Il Decreto Rilancio approvato dal Governo mercoledì 13 maggio ha dato il via libera alla città di Parma per essere la Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021. L’emergenza sanitaria ha infatti sospeso tutte le attività legate alla nomina, rischiando così di vanificare il lavoro e gli investimenti fatti per questo evento.
«Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 – ha dichiarato il sindaco Federico Pizzarotti - rappresenta una decisione giusta e lungimirante: la città e la sua gente hanno lavorato tanto per creare un anno della cultura all’altezza delle aspettative del Paese, avevamo una gran voglia di dimostrare tutto il potenziale di Parma. Ce l’abbiamo tuttora: nel 2021 torneremo ancora più forti. La cultura continuerà a battere il tempo e a essere metronomo della nostra crescita».
«Il prolungamento di Parma 2020 al 2021 – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Michele Guerra - rappresenta una sfida culturale e gestionale cui ci accostiamo con lo stesso entusiasmo che ha fin qui accompagnato l'avventura di Capitale Italiana della Cultura. Il tema del Tempo, oggi sospeso, recluso, iperconnesso, rimane il filo rosso di un programma che sarà in grado di parlare anche al passaggio storico che stiamo vivendo. Avremo infatti la responsabilità di sostenere la nostra proposta culturale in questo periodo di impensati mutamenti comportamentali e di grandi incertezze e dovremo dimostrare, con ancora più forza, che è dai territori della cultura che può muovere i suoi primi passi il pensiero di una nuova vita comunitaria».
Mentre Parma festeggia la riconferma di questo riconoscimento, Brescia e Bergamo lanciano un’alleanza strategica per candidarsi insieme a Capitale italiana della Cultura nel 2023. Due territori affini che hanno pagato un tributo pesante alla pandemia e una volontà unica di risollevarsi dal dolore e progettare un domani sereno, in un percorso che veda cittadini, istituzioni e imprese accomunati dalla consapevolezza che la cultura sintetizza e simboleggia valori fondamentali per qualunque società.
I tragici fatti degli ultimi mesi hanno comportato la sospensione di quasi tutte le attività culturali, imponendo una riflessione epocale e sistemica su perché, per chi, come e che cosa significherà “fare cultura” nei prossimi anni, posto che non è pronosticabile il momento del ritorno a una situazione di normalità per come la si intendeva solo pochi mesi fa. Le due città e i loro territori intendono cogliere l’occasione per ripensare il proprio sistema di produzione e offerta culturale, a tutti i livelli, cooperando con il tessuto associativo e imprenditoriale, conservando e incrementare il patrimonio, attirando turisti, creando nuove opportunità di sviluppo e formazione. Il loro progetto ha già incassato il primo sì. È quello di Ubi Banca, istituto che a Bergamo e Brescia affonda le proprie radici storiche e che sarà partner dell’iniziativa sostenendo concretamente le istituzioni culturali delle città.
Per informazione: www.comune.parma.it - www.comune.bergamo.it – www.comune.brescia.it
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Alberto Lupini
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