Concessioni balneari, arriva il “Salva lidi”?
Dopo le proteste degli addetti ai lavori in Parlamento è arrivata la proposta di un emendamento da inserire nella Legge sulla Concorrenza per rinviare di cinque anni le nuove gare e prevedere dei maxi indennizzi
Dopo le veementi proteste degli addetti ai lavori e delle associazioni di categoria, in Parlamento a Roma, dove si sta discutendo la Legge sulla Concorrenza, è arrivata la bozza di un emendamento che potrebbe venire in aiuto ai balneari. È già stato soprannominato salva lidi e prevede il rinvio delle nuove gare sulle concessioni balneari, previste inizialmente per il 2023. Ma non solo, sono previsti anche dei maxi indennizzi, a chi perderà la concessione che inizialmente era stata prorogata fino al 2033, ma che poi una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato.
Se le richieste dei balneari non venissero accolte c'è il rischio concreto che molte imprese del settore possano fallire. In ballo ci sono infatti 30mila aziende, in prevalenza a conduzione familiare, e 300mila posti di lavoro.
Concessioni balneari: arriva il "Salva lidi"?
La sentenza del Consiglio di Stato dello scorso novembre ha annullato la proroga delle concessioni balneari al 2033 e imposto di riassegnarle tramite gare entro la fine del 2023. Il Consiglio dei ministri entro giugno dovrà varare la Legge sulla Concorrenza che attualmente è in trattazione nella 10ª Commissione del Senato. I balneari chiedono che nel frattempo vengano proposti alcuni emendamenti. Fra tutti quello che in sede di procedura di assegnazione ad evidenza pubblica vengano riconosciuti agli attuali concessionari l’esperienza acquisita ed il valore aziendale degli investimenti fatti negli anni.
E a quanto pare qualcosa a Roma si sta muovendo. C’è infatti una bozza di accordo sulle concessioni demaniali che potrebbe concretizzarsi attraverso un emendamento dei relatori della legge della concorrenza.
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I contenuti del "Salva lidi"
Nel "Salva lidi" sarebbero contenute le richieste avanzate in questi mesi dai gestori. Sarebbe infatti anzitutto prevista la mappatura dei litorali e poi le spiagge sarebbero messe a gara; ma il tutto non prima di cinque anni. Ma non solo, ai proprietari attuali delle concessioni sarebbero garantiti indennizzi rinforzati in caso di perdita della concessione. I bandi dovrebbero infatti tenere conto anche della «continuità d’impresa» e degli «investimenti già effettuati».
Quindi se passasse l’emendamento, le gare che cominceranno entro il prossimo anno saranno solo quelle che riguardano le aree attualmente libere (la disposizione prevista dal Consiglio di Stato, quindi, sarebbe almeno in parte rispettata).
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Alberto Lupini
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