Spacciavano il loro prodotto come italiano. Era in realtà composto da concentrato di pomodoro egiziano, pieno zeppo di pesticidi. Non solo: vessavano gli operai, pagati 4,35 euro l'ora e costretti a turni massacranti anche di 43 ore consecutive.
Non è finita bene per un'azienda di conserve di Nocera Superiore, in provincia di Salerno, finita al centro dell'operazione "Crimson", coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno insieme ai Carabinieri del reparto Tutela agroalimentare e dalla Polizia Giudiziaria di Nocera Inferiore. L'indagine si è conclusa con un arresto, un milione di euro sequestrati e sanzioni per 275mila euro.
Pomodoro egiziano pieno di pesticidi: sequesto a Nocera Superiore
Tutto è partito da un sequestro effettuato nel 2021 a Nocera Superiore: 800 tonnellate di concentrato di pomodoro di origine egiziana, contenente pesticidi ben oltre le soglie consentite e in parte già distribuito sul mercato, oltretutto con richiamo all'italianità del prodotto. L'azienda agro alimentare si vantava infatti di una filiera completamente italiana.
Pagavano per evitare "sorprese"
Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno anche scoperto che i due soci dell'azienda ricevevano da un funzionario pubblico di Polizia informazioni relative alle attività investigative, pagate con l'assunzione della figlia dell'uomo. Così, quando serviva, il concentrato di pomodoro egiziano veniva sostituito, con un'operazione di disturbo del tracciamento di prodotti nocivo.
Turni di 43 ore consecutive
Ai due soci, uno arrestato e l'altro destinatario della misura cautelare del divieto di dimora, è contestato anche il reato di sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. Avevano infatti secondo gli inquirenti condotte vessatorie nei confronti dei dipendenti. Questi venivano pagati, in nero, 4,35 euro l'ora ed erano spesso costretti a turni di 43 ore consecutive. Veniva persino monitorato il tempo passato in bagno che, se ritenuto eccessivo, veniva decurato dalla paga.
I risultati dell'operazione
Detto dei due soci, la Procura ha sequestrato 979.803 euro mentre l'Inps ha elevato sanzioni per 275.600 euro.