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Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

Fare la spesa non è mai stato così a “km 0”. Il lockdown ha regalato ai consumatori più consapevolezza sull’importanza della qualità del cibo, cambiando la loro esperienza di acquisto delle materie prime

 
23 agosto 2021 | 10:30

Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

Fare la spesa non è mai stato così a “km 0”. Il lockdown ha regalato ai consumatori più consapevolezza sull’importanza della qualità del cibo, cambiando la loro esperienza di acquisto delle materie prime

23 agosto 2021 | 10:30
 

In tante zone d’Italia stanno nascendo varie realtà che hanno a cuore l’agricoltura locale, i piccoli produttori e le prelibatezze di nicchia. Durante la pandemia c’è stato il boom delle consegne e spesa a domicilio per la Gdo ma, soprattutto, per le piccole realtà, prediligendo aziende a “km 0” o prossime alla propria abitazione. Come mai questo boom? Semplice, il lockdown ci ha regalato un ingrediente prezioso: il tempo. Lo stesso tempo che prima ci sfuggiva di mano e ci faceva desistere dal prendere farina e uova e mettere le mani in pasta. Per questo motivo e per l’effetto-serotonina che solo il cibo vero e buono sa regalare, i consumatori hanno cambiato, passo dopo passo, la loro esperienza di acquisto.

L’Osservatorio eCommerce b2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato che il Grocery alimentare (Gdo) nel 2021 è cresciuto del 39% sfiorando 1,4 milioni di euro di fatturato. Queste cifre sono state raggiunte con le iniziative online, dal ritiro della spesa alle consegne a domicilio, grazie anche alle numerose campagne pubblicitarie delle diverse catene della Gdo. Il Food delivery ha avuto un notevole incremento con i ristoranti chiusi, +56%, superando 1,4 miliardi di euro. Mentre l’Enogastronomia, quindi i locali con prodotti di nicchia, sono aumentati del 17% raggiungendo i 750 milioni di euro.

Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

 

Il ritorno alle botteghe di quartiere

Il fenomeno che più ci sorprende è il ritorno alle botteghe di quartiere. Per praticità e per evitare lunghe file al supermercato, molte persone hanno preferito tornare a fare la spese nei piccoli negozi di vicinato dove i clienti vengono ancora serviti personalmente dal bottegaio. Assieme a loro anche le aziende agricole che, impegnandosi in una rivoluzione digitale, si sono mobilitate per consegnare cassette di frutta, verdura e prodotti gourmet in ogni angolo della città. Questo tipo di attività sono sempre più spesso guidate da giovani che credono nel valore del food di qualità: quello di stagione, del contadino dietro casa, che cambia mese dopo mese.

 

Consegna a domicilio di prodotti di qualità

A Modena abbiamo un esempio di realtà di valore: “Sorelle in Erba” (www.sorelleinerba.it), una start-up tutta al femminile in cui Giulia e Caterina Tazzioli offrono un servizio unico di consegna di cassette di prodotti di altissima qualità direttamente a casa, nel modo più etico possibile.

Giulia e Caterina Tazzioli Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

Giulia e Caterina Tazzioli

 

Caterina, prima di creare “Sorelle in Erba” di cosa vi occupavate?

Io e Giulia abbiamo quasi otto anni di differenza, abbiamo sempre scelto strade molto differenti tra loro, sia dal punto di vista lavorativo che nella vita privata. Abbiamo caratteri e peculiarità molto differenti, e forse è proprio questo il segreto di una coordinazione quasi perfetta! Io, dopo aver terminato gli studi di economia e marketing internazionale, ho frequentato un master in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Pollenzo, che mi ha permesso di scoprire tutto il mondo che risiede dietro i piccoli produttori, di comprendere la qualità dei prodotti e di saperne apprezzare il lavoro e la fatica di chi dedica il proprio tempo e sudore. Dopo aver lavorato per qualche tempo nel marketing di un’importante realtà della Gdo ho capito che non faceva per me. Anche Giulia è laureata in economia e ha sempre lavorato nell’ambito dell’organizzazione di eventi, nell’ultimo periodo specialmente congressi, convegni e corsi di formazione. Poi da qualche anno la decisione di lasciare la città e andare a vivere in Appennino, letteralmente a contatto con la natura, in una casa in mezzo al bosco.

 

Qual è il punto di forza di “Sorelle in Erba”?

Cerchiamo micro-produttori che ci propongano prodotti più unici che rari, ma più per un aspetto di qualità che di nicchia di mercato, per offrire un paniere completo senza aver bisogno di andare a fare la spesa. A volte i nostri produttori non usano nemmeno internet o lo smartphone! Non hanno idea di quale sarà la produzione futura (e quindi non possiamo mai fare previsionali), ma seguono imprescindibilmente i tempi della natura. I nostri prodotti sono il frutto di un ciclo vitale vero; la verdura subirà le conseguenze di siccità, gelo o gioverà di una stagione mite, lo yogurt fresco avrà un sapore diverso d’estate rispetto che d’inverno, il parmigiano della stessa stagionatura di un caseificio sarà differente da quello di un altro. Questa accurata ricerca è il nostro punto di forza, cerchiamo e valutiamo prodotti come se dovessero entrare nelle nostre dispense, devono essere buoni ma anche sani ed etici.

 

Qual è il vostro cliente-tipo?

Abbiamo una vasta gamma di clienti, dai cultori del cibo, agli sperimentatori, a chi non vuole rinunciare a mangiare bene e di stagione ma non ha tempo per andare a fare la spesa in tanti posti diversi. In generale possiamo dire che sono tutti amanti del buon cibo, certamente sono molto esigenti e spesso hanno bisogno e voglia di essere seguiti e consigliati.

Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

 

L’emergenza Covid ha cambiato il vostro modus operandi? È cresciuta la richiesta?

Durante il lockdown abbiamo ovviamente lavorato molto di più. È stata molto dura anche per noi a livello psicologico. Capivi che era un’esigenza vitale quella che avevano alcuni di ricevere il cibo a casa, facciamo noi personalmente le consegne e durante quel periodo sembrava davvero di essere in guerra, si respirava una tensione altissima. In molti casi però siamo riuscite ad abbattere quel muro di ghiaccio che si era creato tra la gente. I clienti hanno capito cosa c’è dietro Sorelle in Erba, e le nostre consegne erano diventate quasi una “comfort zone”: alcuni ci definiscono la coccola del giovedì!

 

Quanto è importante la sostenibilità per la vostra start-up? Come selezionate i produttori e i prodotti?

Direi che è uno degli aspetti fondamentali del nostro lavoro. La sostenibilità per noi è intesa davvero a 360 gradi. Se un prodotto non soddisfa tutte le caratteristiche che noi riteniamo fondamentali allora non lo troverete nel nostro paniere. Vogliamo che ciò che offriamo sia fresco, non abbiamo un magazzino in cui i prodotti vengono conservati perché tutto ciò che offriamo è prodotto in giornata, o al massimo raccolto e spedito entro 24 ore. Non troverete mai fragole a dicembre, perché seguiamo rigorosamente la stagionalità. La maggior parte di ciò che offriamo viene da agricoltura biologica (la maggior parte perché sul bio si apre un discorso molto ampio che non mi sembra il caso di trattare qui). Non ci serviamo di grandi realtà ma di piccoli produttori, siamo però attente a sapere come lavorano e che abbiano rispetto anche del lavoro delle persone.

 

Come è stato l’impatto dei clienti con questo nuovo metodo di consegna/spesa online?

Noi siamo nate 4 anni fa come e-commerce. La realtà italiana sta rispondendo molto bene solo negli ultimi anni al commercio online. Noi ci rivolgiamo a un bacino d’utenza molto ristretto, che è la città di Modena. Inoltre, il target è molto difficile perché chi abita qui è molto legato alle tradizioni e rimane restio a tutto ciò che è innovazione. Il vero modenese va a fare la spesa al mercato coperto al sabato mattina. Sradicare questa abitudine è difficile. Abbiamo puntato tanto sul “follow up”, sul supporto prima e dopo l’acquisto. E dobbiamo dire che sta dando i suoi frutti. Consigliare un cliente mentre fa la spesa sul sito è un’ottima via di mezzo tra e-commerce e spesa in bottega!

 

I trend parlano di ritorno alle botteghe, ai mercati e ad un occhio più attento nelle scelte alimentari (non solo salutari ma anche etiche). Qual è, secondo te, il futuro della spesa?

È vero, ma in questo periodo abbiamo anche assaggiato la comodità della spesa a domicilio. Pensa se si potesse avere la qualità della bottega assieme alla parola gentile e all’affidabilità del negozio di fiducia, tutto a casa comodamente: ecco, per questo c’è Sorelle in Erba. Inoltre, la nostra forza è unire i prodotti di tante piccole realtà lontane tra loro in un’unica cassettina, pronta a casa. La ricotta di montagna assieme ai limoni siciliani, alle nocciole piemontesi, una burrata pugliese e così via...

Come e perché stiamo tornando ad acquistare dai piccoli produttori

 

Ed è quando un’idea imprenditoriale diventa d’aiuto anche per il sostentamento di una comunità che è vincente: far scoprire angoli gourmet a pochi passi da casa significa valorizzare il territorio in cui si vive, i suoi frutti e i suoi lavoratori. Il goal finale è quello di mantenere intatto quel prezioso contatto umano, quel calore che solo i pomodori in pieno agosto, le prime fragole primaverili e i racconti contadini sanno dare e, al tempo stesso, farsi aiutare dalla tecnologia e dai nuovi media per creare passaparola, “buzz” e, perché no, una moda. In un mondo futuro dove il Covid sarà solo un brutto ricordo, questa rivoluzione “slow” continuerà ad esistere perché, proprio grazie a questo periodo storico, abbiamo riscoperto il valore della qualità di ciò che mettiamo a tavola.

Gioca e Parti

Per informazioni: www.jacleroi.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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