Come avere successo con l’enoturismo nel nuovo libro di Stefàno e Cinelli Colombini

Il libro "Viaggio nell'Italia del vino. Tutte le normative, le buone pratiche e i nuovi trend" fotografa la realtà post Covid, dà un quadro normativo aggiornato, indica le linee di sviluppo del settore e il ruolo delle donne

05 novembre 2022 | 16:26
di Mariella Morosi

Dopo il libro "Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche" scritto a quattro mani lo scorso anno, Dario Stefàno e Donatella Cinelli Colombini firmano ancora insieme i "Viaggio nell'Italia del vino" (Edizioni Agra, 118 pagine, 25 euro), un osservatorio sulle normative, sulle buone pratiche e sui nuovi trend dell'enoturismo. La prefazione è dell'enologo Riccardo Cotarella e l'introduzione di Roberta Garibaldi dell'Enit.


Vademecum per le aziende

Il volume vuole essere un altro importante contributo al settore in forte espansione come vademecum all’interno di un giacimento vitivinicolo unico al mondo con una varietà ampelografica di alto valore paesaggistico, naturalistico ed economico, dopo il varo del decreto del 12 marzo 2019 che ne ha disciplinato il settore.


I 14 milioni di visite nelle cantine italiane con un giro d'affari di 2,5 miliardi di euro dimostrano come il turismo del vino possa diventare un importante asset per l'economia turistica del nostro Paese e in particolare per le aree interne svantaggiate tagliate fuori dai grandi flussi turistici.


La fotografia dell’Italia post Covid

Il libro fotografa l'attuale realtà post Covid indicandone anche le prospettive di sviluppo grazie alla collaborazione con le associazioni Città del vino e Donne del vino e contiene anche un'indagine di Nomisma-Wine Monitor su 92 comuni e 150 cantine di cui oltre il 90% fa anche attività enoturistica. Da non sottovalutare inoltre l'importanza e le opportunità costituite dalle visite in cantina come diffusori e reticolo di investimenti, aggiornamenti tecnologici, sperimentazioni, occupazione e sviluppo economico del fenomeno che mostra anche un'attitudine positiva nella tutela del territorio.


Il ruolo delle donne nel mondo del vino

È uno scenario da cui emergono le parole chiave per il futuro del comparto: promozione, comunicazione, formazione digitalizzazione e monitoraggio. Non manca nel libro un quadro normativo aggiornato, le linee di sviluppo del settore e il nuovo ruolo delle donne nella filiera del vino italiano.


Viene infatti evidenziato come nascano nuove realtà imprenditoriali soprattutto tra i giovani e al femminile ma al di là delle differenze di genere, in tutti c'è determinazione e passione. Negli ultimi anni sono più le donne, l’80%, a fare marketing e comunicazione, mentre il 51% è impegnato nel commerciale e  il 76% declina il vino nell'ambito turistico. Ma solo il 14% rimane impegnato in vigna e in cantina. A queste evidenze, si aggiunge poi l'interessante sorpasso sugli uomini - sempre da parte delle donne - nel consumo del vino (55%) e la prevalenza femminile tra chi prenota visite ed esperienze in cantina.

 


L’importanza di offrire esperienze

L'enoturismo, che esprime sempre più una dinamica che si ravvisa in pochi altri settori, è nel futuro del vino. Non basta più entrare in una cantina e bere, come scrive Donatella Cinelli Colombini che ha inventato il Movimento del Turismo del Vino e Cantine Aperte in tempi in cui i progetti potevano apparire visionari - si cercano esperienze, si vuole viverne il processo produttivo, entrare nella sua cultura e soprattutto dopo la pandemia. Si cercano esperienze, si apprezza l'accoglienza. Ogni cantina deve soprattutto segmentare le proprie offerte pensando a target diversi di visitatori attratti anche dalla generale bellezza dei terroirs vinicoli italiani, soprattutto quelli meno blasonati, che così vengono valorizzati e tutelati.

 


Ma serve anche capacità di aggregazione tra i diversi attori dei distretti viticoli.
«Anche nell'esperienza enoturistica la sostenibilità nella sua declinazione sociale, ambientale ed economica - scrive Roberta Garibaldi nell'introduzione- sta acquisendo una sua centralità e deve trovare maggiore spazio nelle proposte, dalla degustazione al trasporto passando per la comunicazione».


Il volume è di grande utilità rappresentando le realtà di un settore in forte evoluzione e indicando priorità e percorsi innovativi perché l'offerta enoturistica, per avere successo, deve essere frutto di un piano strategico complesso e multidisciplinare e supportato dalle istituzioni, come indicano l'indagine di Nomisma-Wine Monitor e il contributo delle Città del Vino. Servono formazione di imprenditori e addetti all'accoglienza e investimenti mirati, come veri acceleratori di sviluppo, peraltro già insito nelle potenzialità del nostro patrimonio naturale e culturale.

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Alberto Lupini


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