Cin, ultimi due mesi per mettersi in regola: dal 2 novembre rischio sanzioni

Dal 2 novembre, chi non avrà ottenuto il Cin rischia multe fino a 8mila euro. Il codice, assegnato dal ministero del Turismo, serve a aumentare la trasparenza del comparto, tutelare i turisti e contrastare l'evasione fiscale

04 settembre 2024 | 12:36

Dal prossimo 2 novembre, il panorama degli affitti brevi e delle strutture ricettive italiane subirà una trasformazione significativa. L'entrata in vigore a inizio settembre del Codice Identificativo Nazionale (Cin), introdotto dal decreto "Anticipi", renderà obbligatorio per tutti i proprietari di immobili destinati a locazioni turistiche o brevi, e per i gestori di strutture ricettive, dotarsi di questo nuovo codice identificativo.

Cos'è il Cin?

Il Cin è un codice univoco assegnato dal Ministero del Turismo a ciascuna unità immobiliare o struttura ricettiva che viene utilizzata per affitti brevi o per finalità turistiche. Questo codice ha lo scopo di aumentare la trasparenza del settore facilitando i controlli e contrastando l'evasione fiscale, ma anche di tutelare i turisti garantendo maggiori standard di qualità e sicurezza e promuovere il turismo sostenibile contribuendo a una migliore gestione del territorio.

Ma soprattutto, si tratta di un tentativo di normare un mercato, quello della ricezione, che presenta grossi squilibri tra gli operatori del settore e tutto il mondo degli affitti brevi, spesso considerati dai primi promotori di una concorrenza sleale. Il Cin, che si applica tanto ai proprietari di immobili adibiti a locazioni brevi quanto ai gestori delle strutture ricettive convenzionali, è uno dei primi tentativi di porre un freno al proliferare di strutture per affitti brevi spesso al limite se non al di fuori delle regole.

Come ottenere il Cin?

Per richiedere il Cin, è necessario accedere al portale telematico del Ministero del Turismo (https://bdsr.ministeroturismo.gov.it) e compilare l'apposito modulo. Sarà necessario allegare la documentazione richiesta, tra cui i dati catastali dell'immobile e, nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, la certificazione di conformità degli impianti.

In questo modo verrà anche istituita una banca dati nazionale delle strutture ricettive, che conterrà tutte le informazioni relative agli immobili e ai gestori. Le autorità competenti potranno poi effettuare controlli più efficaci e contrastare il fenomeno dell'abusivismo, mentre i turisti potranno verificare l'esistenza e la regolarità delle strutture ricettive prima di effettuare una prenotazione. Anche i portali che intermediano affitti brevi dovranno garantire che tutti gli annunci pubblicati riportino il Cin e in caso di violazione, rischieranno sanzioni amministrative.

Cin, quali sanzioni e quando?

Dal 2 novembre, chi non sarà in possesso del Cin e non lo avrà esposto in modo visibile all'esterno della struttura, rischierà sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 8.000 euro per le strutture ricettive e 5.000 euro per le locazioni brevi. Inoltre, gli annunci pubblicitari che non riportano il Cin potranno essere rimossi immediatamente.

In base alle indicazioni del comma 15 dell'art. 13-ter, infatti, questa norma non è ancora operativa, ma lo sarà il “sessantesimo giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'avviso attestante l'entrata in funzione della banca dati nazionale e del portale telematico del Ministero del turismo per l'assegnazione del Cin", quindi proprio dal 2 novembre. Dopodiché, chi non sarà in regola, si esporrà alle sanzioni.

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Alberto Lupini


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