I sommersi dei sommersi. Così possiamo definire quei “clandestini” di cui non sappiamo nulla e se già in situazioni normali è un problema grosso per l’Italia, ora lo diventa ancor di più. Il perché è da ritrovarsi naturalmente nel mancato controllo sui loro spostamenti e dunque sul pericolo di contagio che arrecano. Ma è anche nella dimensione di quante sono queste persone: 600mila.

600mila i clandestini contati in Italia
Un problema non da poco sorattutto per la difficoltà nell’avvicinare questi “sommersi” e nel far comprendere loro l’importanza del lockdown. La loro irregolarità li espone a una vita nomade che diventa facile preda della criminalità organizzata, tutto lontano dallo Stato e dalla legalità a partire dal mancato permesso di soggiorno. Il Portogallo per ovviare a questo problema ha concesso il permesso a tutti in questo periodo di emergenza proprio per facilitare il monitoraggio degli spostamenti.
L’Italia ha una grossa occasione dal canto suo. Considerando che queste 600mila persone sono spesso impiegate (irregolarmente) in settori che al momento sono tra i pochi che possono funzionare (perché basilari) come l’agricoltura, i lavori domestici e l’edilizia potrebbe essere il momento per provare ad arginare il problema della
mancanza di “braccia” nei campi. Una regolarizzazione che toglierebbe l’etichetta di sommersi ad una parte dei 600mila e darebbe notevole sollievo al settore.
Stando ad alcune stime, regolarizzare i clandestini produrrebbe un gettito fiscale aggiuntivo da 1,2 miliardi di euro, più una somma compresa tra 150 e 300 milioni una tantum per la gestione delle pratiche. Una somma che servirebbe per coprire i bonus da 600 euro per gli autonomi, poi diventati 800 per una spesa complessiva da 2,2 miliardi.
Insomma, al di là di posizioni politiche ed ideologiche più o meno comprensibili forse è il momento di mettere mano alla calcolatrice e al portafogli e fare due conti. Per il bene del Paese.
Voucher, disoccupati e permessi sono tutti temi legati fra loro.
Urge una risposta dal Governo e dalle opposizioni: ne va anche della sicurezza di poter restare in casa con la certezza di avere da mangiare!