Caro voli: colpite le isole. Per la Sardegna servono 1000 euro. Che fa il Governo?
I rincari dei voli come una mannaia sui viaggiatori: il Governo promette di intervenire contro la concorrenza sleale. Ma per andare in Sicilia e Sardegna non bastano di media 400 euro
Prezzi in aumento del 50% rispetto al 2022, in alcuni casi rialzi che arrivano anche al 70% e consumatori sul piede di guerra. Il Governo si muove a tal proposito e prepara una norma per porre un limite a rincari sempre più corposi e fuori mercato, intervenendo sul funzionamento dell’algoritmo delle compagnie che decide il prezzo dei biglietti dei voli principalmente nazionali (le più colpite le tratte da e per Sicilia e Sardegna), ma in alcuni casi anche internazionali.
Il tutto al fine di contrastare eventuali pratiche commerciali scorrette e una speculazione che si sta abbattendo sui viaggiatori. Le tariffe degli aerei aumentano laddove il cittadino non ha altra scelta, come in Sicilia e Sardegna, con picchi inaccettabili, del 70%. «Con Matteo Salvini siamo d’accordo che interverremo a breve», ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine della commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi sul caro-voli.
Rincari definiti "anomali" dallo stesso Russo, considerando anche come il prezzo del carburante, rispetto al 2022, sia calato del 40%. Durante l'incontro, al quale sono state presenti associazioni come Iata, Ibar, Aeroporti2030 Assaereo, Assaeroporti, Assocontrol, Assohandlers e Federazione turismo organizzato, il ministro ha annunciato anche contromisure per eliminare: «... eventuali pratiche di concorrenza scorretta che dovessero emergere».
Caro voli: 1000 euro per andare in Sardegna
Il ministro Urso - spiega una nota - «ha ribadito l’urgenza di un’inversione di tendenza rispetto ai prezzi dei voli nazionali, in particolare per le tratte da e per le isole in regime di continuità territoriale». Proprio Sicilia (come se già non bastassero i disagi provocati dall'incendio dell'areoporto di Catania) e Sardegna, tra le mete più gettonate dell'estate degli italiani, sono le destinazioni più colpite dai rincari record. Come si legge anche sul sito del Codacons le tariffe sfiorano i 1000 euro per un volo di andata e ritorno dai principali aeroporti italiani. Una spesa che generalmente serve a coprire un volo internazionale.
Solo per fare qualche esempio, informa il Codacons, la tratta Napoli-Olbia oscilla da 429 a 918 euro; Roma-Trapani da 333 a 441 euro; Bologna- Palermo da 342 a 479 euro; Pisa-Palermo da 310 a 487 euro; Bologna-Trapani da 325 a 447 euro. E ancora: Torino-Olbia da 327 a 411 euro; Pisa-Catania (a proposito, arrivato l'ok all'uso dello scalo militare di Sigonella) da 395 a 410 euro; Verona- Olbia da 208 a 326 euro; Milano-Alghero fino a 568 euro mentre un Roma/Milano-Cagliari fino a 569 euro.
I rincari colpiscono però anche i voli internazionali. Si legge sempre sul sito del Codacons: «Ipotizzando di imbarcarsi all'aeroporto internazionale di Fiumicino per effettuare un viaggio di andata e ritorno nel mese di agosto, il biglietto più costoso è quello per lo scalo di Port Vila, ubicato nella Repubblica di Vanuatu in Oceania. Poche le date disponibili, e se si parte il 5 agosto e si ritorna il 26 agosto, il volo più veloce con 2 scali costa 16.090 euro».
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Alberto Lupini
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