I pescatori da lunedì sono in sciopero. Il prezzo del gasolio è infatti alle stelle e per molti uscire in mare, nonostante il settore abbia agevolazioni sul costo del carburante, significa addirittura perdere denaro. Una situazione insostenibile, che ha portato alla decisione di incrociare le braccia almeno fino a domenica, anche se non si esclude di procedere ad oltranza.
I pescatori chiedono risposte chiare al Governo. Senza aiuti contro il caro carburante il rischio è infatti che crolli l'intero settore e l'indotto a esso collegato. Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) ha però voluto rassicurare gli operatori, al termine del Tavolo nazionale sulla pesca, parlando di interventi immediati.
Sciopero dei pescatori: dal Mipaaf uno spiraglio per il futuro
Già nel 2008, a causa del caro gasolio e delle regole imposte dall'Unione europea, gli stessi argomenti sul tavolo oggi, i pescatori avevano portato avanti uno sciopero ad oltranza. L'impressione è che questa volta si voglia evitare un'escalation come allora. Il Mipaaf ha infatti annunciato sostegni immediati.
«L'incontro con i pescatori è stato un importante momento di concertazione - ha spiegato all'Ansa il senatore Francesco Battistoni, sottosegretario e referente istituzionale sul tema insieme al capodipartimento Francesco Saverio Abate ed al direttore Riccardo Rigillo - utile e necessario per ascoltare le categorie della pesca e condividere insieme un percorso che porti al superamento delle due crisi che, insieme, stanno investendo il nostro Paese in questo momento storico: la pandemia e la guerra in Ucraina. A tal proposito, come Ministero, abbiamo avanzato la proposta di emanare, nel giro di pochi giorni, un decreto di sostegno alle filiere ittiche, sulla base di quello dello scorso anno con cui è stato dato sostegno alle aziende colpite dalla crisi da Covid-19».