La crisi dei prezzi dell'energia sta colpendo fortemente il settore l'industria di trasformazione delle materie plastiche e in particolare quello degli imballaggi alimentari. A rischio complessivamente ci sono 5mila imprese e 100.000 addetti. Esso è di supporto essenziale, oltre che per alimentazione, anche per l'edilizia, la sanità e l'automotive. A denunciare la crisi è stata Unionplast, associazione che opera nell'ambito di Confindustria e rappresenta le imprese italiane di trasformazione delle materie plastiche. «È un comparto fortemente energivoro - ha spiegato l'associazione - Ma non solo. L'aumento incontrollato dei costi energetici e la crescente difficoltà di reperimento delle materie prime è un mix micidiale per il nostro settore e crea il rischio concreto di non essere in grado di far fronte alle richieste dei nostri clienti, aziende che operano in comparti industriali di forte impatto sul consumatore finale. Questa situazione ha inevitabili conseguenze anche sui prezzi dei nostri prodotti».
Il settore degli imballaggi alimentari è in crisi
Il settore degli imballaggi alimentari è in ginocchio
Il caro materie prime e il caro energia, saliti alle stelle negli ultimi mesi, hanno messo in crisi anche il settore industriale legato alla trasformazione delle materie plastiche. Questo inevitabilmente sta generando rischi su tutta la filiera e impatti rilevanti su altre industrie, quali l'alimentazione, l'edilizia, la sanità e l'automotive. Unionplast, associazione che, nell'ambito di Confindustria, rappresenta le imprese italiane di trasformazione delle materie plastiche, comparto di grande rilievo nel sistema manifatturiero nazionale, secondo solo alla Germania nel contesto europeo, è molto preoccupata della situazione drammatica causata dal caro energia. «La crisi dei prezzi dell’energia sta colpendo gravemente anche il settore industriale della trasformazione delle materie plastiche, un comparto fortemente energivoro che conta oltre 5.000 imprese, più di 100.000 addetti ed è di supporto essenziale per altri settori industriali strategici del Paese». È il grido di allarme di Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast.
L'allarme: «Rischiamo di non far fronte alle richieste»
Il pericolo che sta vivendo il settore è grande. «L'aumento incontrollato dei costi energetici e la crescente difficoltà di reperimento delle materie prime – prosegue Bergaglio – è un mix micidiale per il nostro settore e crea il rischio concreto di non essere in grado di far fronte alle richieste dei nostri clienti, aziende che operano in comparti industriali di forte impatto sul consumatore finale. Questa situazione ha inevitabili conseguenze anche sui prezzi dei nostri prodotti, per non subire pesanti perdite che metterebbero a rischio le imprese del comparto».