Carne sintetica, via libera degli Usa per la vendita in ristoranti e supermercati
Lo ha ufficializzato il Dipartimento americano dell'agricoltura, che ha dato l'ok a due società della California, Upside Food e Good Meat, per offrire carne da laboratorio ai ristoranti e in futuro ai supermercati
Dopo la recente approvazione della Food and Drug Administration (Fda), il Dipartimento americano dell'agricoltura ha dato il via libera a due società della California, Upside Food e Good Meat, per offrire carne da laboratorio ai ristoranti e in futuro ai supermercati. Una presa di posizione che è totalmente diversa da quella scelta recentemente dal governo italiano con il divieto sulla produzione e sull'importazione di carne sintetica varato dal ministro dell'Agricoltura, delle foreste e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a fine marzo.
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Una decisione che, quindi, ora potrebbe rappresentare una vera e propria svolta aprendo una nuova era per i prodotti di carne che, secondo le società, non richiedono sofferenza per gli animali e riducono drasticamente l'impatto ambientale del pascolo e della coltivazione di alimenti per gli animali. «Invece di tutto il terreno e di tutta l'acqua usata per nutrire gli animali che andranno poi al macello, possiamo fare in modo diverso» ha infatti affermato Josh Tetrick, co-fondatore di Eat Just, la società a cui fa capo Good Meat.
Secondo la Coldiretti la carne sintetica non salva gli animali
Per la Coldiretti, però, la verità che non viene pubblicizzata è che non è carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato, non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali. «Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione» aveva già affermato in passato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
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Alberto Lupini
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