Boom dei cibi plant-based in Italia: un mercato da 641 milioni che non si ferma
Il mercato italiano degli alimenti a base vegetale cresce del 16%, raggiungendo 641 milioni di euro nel 2023. Trainato da sostituti di carne e latte, il boom è spinto da scelte etiche, salutistiche e sostenibili
Il mercato italiano degli alimenti a base vegetale sta vivendo una crescita esponenziale, sfiorando i 641 milioni di euro nel 2023 e registrando un incremento del 16% rispetto al 2021. Un trend inarrestabile, che continua a sorprendere anche di fronte alle sfide dell'inflazione. La domanda di alternative vegetali a carne, latte e formaggi è in costante aumento, trainata da una crescente consapevolezza ambientale e da una maggiore attenzione alla salute. I dati di Circana, elaborati dal Good Food Institute Europe, parlano chiaro: gli italiani stanno abbracciando sempre più volentieri le proposte plant-based, dimostrando un palato sempre più curioso e aperto a nuove esperienze culinarie.
A guidare la crescita sono soprattutto le categorie dei sostituti della carne e del latte, che da sole rappresentano oltre l'80% del mercato. I formaggi vegetali, in particolare, stanno vivendo un vero e proprio boom, con un incremento dei volumi di vendita del 77% negli ultimi due anni. Un risultato sorprendente, che dimostra come i produttori stiano riuscendo a creare prodotti sempre più gustosi e versatili, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Oltre il gusto: i motivi dietro la crescita del mercato plant-based
Ma cosa spinge gli italiani a scegliere sempre più spesso i prodotti plant-based? Oltre ai motivi etici e salutistici, c'è anche la spinta verso una maggiore sostenibilità ambientale. L'agricoltura animale, infatti, è una delle principali cause del cambiamento climatico e dell'inquinamento. Optando per alimenti a base vegetale, i consumatori contribuiscono a ridurre il proprio impatto sull'ambiente, facendo una scelta consapevole e responsabile.
Per Francesca Gallelli, consulente per le relazioni istituzionali del Good Food Institute Europe, «in un periodo segnato dall'inflazione, la resilienza dei prodotti a base vegetale dimostra che questi alimenti sono diventati parte delle abitudini alimentari dei consumatori italiani, sempre più attenti alla salute e alla sostenibilità. Per sbloccare il pieno potenziale di questo comparto in crescita - ha aggiunto -, è essenziale che i prodotti a base vegetale raggiungano la parità di prezzo e possano quindi essere competitivi rispetto alle loro controparti di origine animale. I legislatori dovrebbero promuovere la diversificazione proteica e garantire pari opportunità nel mercato, eliminando le non necessarie e dannose restrizioni in materia di etichettatura. In questo modo, potremo sostenere la crescita di un sistema alimentare più sostenibile e offrire una scelta di prodotti più ampia ed economicamente accessibili ai consumatori».
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Alberto Lupini
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