La crisi generata dal Covid che si è abbattuta soprattutto sul mondo della ristorazione ha fatto un’altra vittima: si tratta di un ristoratore di 77 anni che nella serata di domenica 3 gennaio si è tolto la vita in un piccolo comune della Bassa Bergamasca orientale.
Una tragedia che ha colpito molto i concittadini dell’uomo il cui gesto sarebbe arrivato in seguito ad un forte periodo di stress per l’impossibilità di lavorare col suo ristorante, chiuso per le restrizioni anti-covid.
Suicida un 77enne
Prima la telefonata, poi il ritrovamento del corpoIl corpo senza vita è stato trovato nella sua abitazione dai
militari dell’Arma di Romano. L’allarme era scattato poco prima, con una chiamata alla caserma. Dall’altro capo del telefono, la voce dell’uomo ha annunciato ai militari l’intenzione di togliersi la vita. Subito, dalla
caserma romanese è partita una pattuglia in direzione dell’abitazione dell’uomo, nei pressi del ristorante di cui era titolare. Intanto, uno dei
carabinieri cercava di tenerlo al telefono, temporeggiando per dare modo ai colleghi di intervenire e scongiurare la tragedia.
I carabinieri sono arrivati al cancello dell’abitazione ma arrivati in casa non hanno potuto fare altro che constatare il
decesso.
I commercianti di Bergamo: Situazione drammaticaAmareggiato e duro il commento postato sul proprio profilo
Facebook dall’associazione di commercianti
Bergamo InCentro: «Se non si fosse ancora capito, la situazione è drammatica! Dopo una chiusura di 60 giorni, inframezzata da 10 giorni di apertura, ora ci sono 2 giorni di apertura e poi altri 2 giorni di chiusura e poi non si sa ancora, ad oggi, come sarà la settimana dal 11 al 15 (per non parlare delle successive). Come è possibile programmare e pensare al futuro? Non si perde solo il lavoro ma anche la vita!».
Ad agosto un suicidio a FirenzeNon è la prima triste notizia che arriva dall’Italia da marzo a oggi. Ad
agosto aveva
fatto scalpore l’estremo gesto compiuto a
Firenze da un 44enne, titolare di un ristorante a pochi passi da Santa Maria Novella. Chi lo conosceva si era detto certo che i motivi fossero stati esclusivamente di natura professionale.
«Staremo accanto alla famiglia - aveva detto
Pasquale Naccari, presidente del gruppo Ristoratori Toscana che rappresenta 15mila imprenditori in Toscana di cui mille a Firenze - è morto uno di noi, è successo a lui ma poteva capitare a chiunque di noi. In questo momento siamo tutti sulla stessa barca».