Merci che non arrivano, qualunque sia il settore di riferimento. Il 2022 è iniziato sullo stesso filone della fine 2021 con spedizioni internazionali che stentano ad arrivare mettendo in ulteriore difficoltà le aziende le quali devono già affrontare il complicato periodo di pandemia. Un meccanismo a catena che ha innescato inevitabilmente una crescita dei prezzi, già alla fonte. E ciò comporta che l'inflazione colpisce ovunque, anche nei bar e i ristoranti, dove dal caffè alla pasta è un continuo aggiungersi di rincari dei prodotti che, inevitabilmente, si scaricano sui prezzi al bancone o al tavolo. Il che aggiunge difficoltà a difficoltà per imprese che già sono in crisi e che vedono ancora lontani i livelli pre covid del loro lavoro. Questo blocco, e un vero e proprio tappo per tutta l'economia, arriva dopo un 2021 peraltro da record, nonostante la pandemia, perché dal report della Conferenza su Commercio e Sviluppo delle Nazioni Unite emerge che nel trimestre luglio-settembre 2021 gli scambi di merci globali hanno toccato i 5.600 miliardi di dollari, in crescita dello 0,7% rispetto all’anno precedente, il livello forse più alto di ogni epoca, ma che risente dell'inflazione in ripresa.
Paradosso sullo scambio merci
Trimestre 2021 sopra a tutti i dati
Mancano ancora i dati dell’ultimo trimestre del 2021, ma le proiezioni dicono che si tratterà dell’anno con più valore degli scambi globali di merci di ogni tipo, addirittura al di sopra di quanto accadeva prima della pandemia. E insistiamo sui valori, perchè si tratta di questo. Se si guarda infatti ai volumi l'apparente crescita dello 0,7% scompare, mentre emerge un calo dello 0,8% proprio a causa dell'impennata dei prezzi di alcune materie prime, dalle componenti elettroniche ai metalli rari, dalla componentistica agli alimenti.
Un paradosso che rende incerto il 2022
Si innesca dunque un paradosso difficile da risolvere. Da un lato c'è un traffico sempre più intasato (anche a causa dei fermi imposti dai vari lockdown nel mondo) e dall'altra dall'impennata dei prezzi per la scarsità, appunto, delle materie prime.
Cosa succederà in questo anno appena iniziato, è arduo da dire. Di sicuro i lockdown imposti nuovamente in Cina complicano notevolmente le cose, non fanno che rallentare la circolazione, mettere a dura prova il sistema economico ma anche quello geopolitico. E qui le implicazioni sono innumerevoli, mentre al consumatore non resta che lamentarsi per la tazzina di caffè che rincara, non certo per volontà dei baristi.