Balneari, mappatura coste e nuove gare: il governo prova a risolvere la questione
Dopo le proteste e lo sciopero dei balneari, il governo sta studiando una soluzione che possa mediare tra le richieste delle associazioni di categorie e le direttive dell'Unione Europea
La partita sulle concessioni balneari entra nel vivo, dopo i primi scioperi. Dopo settimane di tensioni e di un'imminente serrata degli stabilimenti, il governo sembra aver trovato una soluzione che prova ad accontentare le associazioni di categoria, anche se la proposta rappresenta un tentativo di mediazione tra le esigenze dei balneari, le richieste dell'Unione Europea e l'esigenza di una maggiore trasparenza e competitività nel settore.
Balneari, proroghe a scadenza variabile
Secondo indiscrezioni rivelate dal Sole 24 ore, l'esecutivo starebbe lavorando a un decreto che prevede una proroga delle concessioni in essere, con scadenze differenti a seconda delle regioni.
In particolare:
- Proroga al 2025: Per tutte le concessioni, come misura ponte per avviare le nuove gare.
- Proroga al 2027: Per le regioni dove la percentuale di spiagge libere è inferiore al 25%.
- Proroga al 2029: Per le regioni dove la percentuale di spiagge libere è inferiore al 25%.
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Balneari, mappatura delle coste e nuove gare
Per definire queste proroghe, il governo intende aggiornare la mappatura delle coste, inserendo dati più dettagliati su accessibilità e potenzialità delle spiagge libere. Entro il 30 aprile 2025, un Decreto del presidente del Consiglio dovrebbe stabilire le nuove regole e avviare le gare per le nuove concessioni.
I concessionari attuali avranno diritto a una doppia prelazione: potranno partecipare alle gare e, se dovessero perderle, avranno diritto a un indennizzo calcolato in base agli investimenti fatti.Per favorire i concessionari storici, il governo prevede dei punteggi aggiuntivi nelle gare, che tengano conto di fattori come l'esperienza, il numero di dipendenti e gli investimenti fatti.
Balneari, cosa dirà l’Europa?
Questa soluzione dovrà essere concordata con l'Unione Europea, che ha più volte sollevato obiezioni sulla durata delle concessioni e sulla loro assegnazione. Il governo spera di trovare un accordo entro la fine di agosto.
Rimangono ancora molti punti da chiarire, come l'entità degli indennizzi, la durata delle nuove concessioni e l'impatto di questo accordo sui prezzi degli affitti per i bagnanti. I concessionari sembrano orientati ad accogliere con favore questa soluzione, che garantisce loro una certa stabilità. Tuttavia, alcuni esprimono preoccupazione per l'aumento dei canoni concessori e per la complessità delle nuove procedure.
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Alberto Lupini
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