Aranzulla contro Deliveroo. Ordina sotto casa ma la pizza arriva dall’altra parte di Milano

Il blogger e divulgatore informatico si sfoga su Facebook: «Hanno fatto pedalare una persona per consegnare una pizza immangiabile». L'ordine, anziché dal ristorante sotto casa, è partito dall'altra parte della città. Da Deliveroo rispondono che il tempo di consegna era "nella media". Ma ancora una volta si discute sulla vita difficile dei rider

10 marzo 2023 | 13:11

Ci risiamo. Nuova, ennesima, “polemica” con al centro la difficile vita dei rider. Questa volta a preoccuparsi per loro, dopo l’ex consigliere regionale del Veneto, Andrea Bassi, che era rimasto scandalizzato dal fatto che un rider (che aveva però poi replicato di non sentirsi sfruttato) aveva dovuto pedalare per una cinquantina di chilometri, in pieno inverno di sera, per consegnare degli hamburger, ora scende in campo anche il blogger e divulgatore informatico Salvatore Aranzulla. Il “guru del web” è arrabbiato con Deliveroo che, per una pizza ordinata sotto casa, ha fatto, invece, partire l'ordine dall'altra parte della città: «Hanno fatto pedalare una persona per consegnare una pizza immangiabile», scrive Aranzulla nella sua pagina Facebook.


Il post su Facebook e la replica di Deliveroo

Nel post Aranzulla scrive: «Faccio un ordine su Deliveroo per ordinare una pizza da un ristorante vicinissimo a casa: l'app, per non so quale motivo, mi fa fare l'ordine da un punto vendita dalla parte opposta di Milano. Quando me ne accorgo, provo a sentire l'assistenza: sono disposto a pagare per l'ordine e la consegna, ma non a riceverlo perché non ha senso fare pedalare una persona dall'altra parte di Milano. Risposta: non è possibile e ti chiudono la chat. Insomma, hanno fatto pedalare per mezza Milano una persona per consegnare una pizza che è immangiabile. Ma andatevene a quel paese!».

 


Ma da Deliveroo rispondono: «L'ordine è stato consegnato al cliente in meno di mezz'ora, un tempo nella media della stragrande maggioranza degli ordini effettuati su Deliveroo».


Chissà con chi è d’accordo il rider in questione…

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Alberto Lupini


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