Amianto nel motoscafo, maxi risarcimento alla famiglia del pilota del Cipriani
Confermata la sentenza già emessa nel 2019. I parenti del pilota deceduto per l'esposizione all'amianto riceveranno dall'hotel un indennizzo da oltre 600mila euro. La decisione è arrivata dalla Corte d'Appello
Gli è stata fatale una lunga e costante esposizione all'amianto. Un pilota di motoscafo dell'hotel Cipriani, a Venezia, è deceduto nel 2013 per complicanze dovute al contatto con l'eternit contenuto della barca che guidava per conto del rinomato albergo sulla Laguna. Ai suoi figli la struttura dovrà ora versare un risarcimento record, da oltre 600mila euro, a seguito della conferma da parte della Corte di Cassazione di una sentenza emessa nel 2019.
L'uomo per oltre 30 anni (fino al 2003) aveva avuto come "passeggeri" gli ospiti dell'hotel, molti dei quali vip, poi nel 2013 e all’età di 72 anni è scomparso dopo mesi di agonia per essersi ammalato di mesotelioma pleurico, chiamato anche il "tumore dell’amianto". Anni più tardi è stata accertata come causa principale la lunga esposizione all'amianto presente nell'imbarcazione (chiamata Shirley) non solo pilotata per tre decenni, ma di cui l'uomo eseguiva anche la manutenzione. Sul motoscafo sono state però rinvenute tracce di amianto tanto in varie parti del vano motore quanto nel suo rivestimento esterno. Quantità modeste, ma sufficienti per provocare problemi di salute in virtù di una prolungata esposizione.
Il padre morì per l'esposizione all'amianto, ai figli oltre 600mila euro
Già nel 2019 il tribunale aveva condannato la società che amministra l'albergo, frequentato dai vip di tutto il mondo, a risarcire 165mila euro ai figli dell'operaio. Nelle carte si parlava di "modesta entità di amianto ma ripetuta nel tempo" e, a seguito dell'accertamento del nesso di causa tra l'esposizione e il decesso, è arrivata la sentenza definitiva da parte della Corte d'Appello dopo il ricorso che ha aveva seguito la sentenza iniziale. I due figli della vittima riceveranno 629mila euro, di cui 318mila saranno destinati al primo figlio e 311mila al secondo.
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Alberto Lupini
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