Amazon battuto dai colossi cinesi Addio al market online a Pechino

Il mercato online cinese allontana Amazon. Il gruppo americano ha infatti deciso di lasciare una fetta di settore nel Paese del Dragone, quella relativa al marketplace online dedicato ai prodotti di terzi . Troppo “super-potenti” i competitor locali come Alibaba e Jd.com che detengono l’82% del mercato online in Cina

18 aprile 2019 | 16:46
Lo spicchio di business che Amazon ha abbandonato è quello che consente ai consumatori locali l'acquisto di beni da venditori locali. «Stiamo notificando ai nostri venditori che non opereremo più la piattaforma su Amazon.cn (in lingua cinese, ndr) e che non daremo più i relativi servizi dal 18 luglio» si legge in un comunicato del gruppo americano.



Amazon non intende però lasciare il mercato cinese. «L’interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte: abbiamo creato solide fondamenta in numerose attività di successo e continueremo a investire e crescere in Cina attraverso Amazon Global Store, Amazon Global Selling, AWS, ed i dispositivi ed i contenuti Kindle», spiega il gruppo americano di e-commerce.

Dati de Il Sole 24 Ore dicono che il mercato cinese dell’e-commerce oggi conta 722,4 milioni di utenti, che spendono 899 dollari ciascuno in media all’anno online, secondo i dati di Statista. Da qui a quattro anni le stime sono di una crescita degli utenti a quota 931,8 milioni per una spesa annua pro capite di 984,91 dollari.

Ma quanto vale il mercato cinese dell’e-commerce? A conti fatti il mercato totale dell’e-commerce cinese, secondo Statista, vale ricavi per 584 miliardi di dollari e entro il 2022 potrebbe raggiungere quota 917,7 miliardi. A guidare le vendite è il comparto della moda con un fatturato di 195,7 miliardi, seguito dall’elettronica di consumo e dai media con 131,8 miliardi di ricavi. In prospettiva, al 2022 il fashion potrebbe arrivare secondo le stime a 310,25 miliardi di dollari, mentre il secondo posto in classifica dovrebbe essere occupato dal comparto giochi e hobby con 193,69 miliardi.

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Alberto Lupini


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