Dieci giorni in zona rossa, quattro in arancione e tre in giallo, con le relative chiusure e divieti, e un pacchetto di ristori a favore delle attività di ristorazione (un contributo a fondo perduto per un massimo di 455 milioni nel 2020 e di 190 milioni per il 2021): tutto è stato, faticosamente, deciso. E gli alberghi? Il crollo delle presenze a dicembre raggiungerà il 90%, ma il Governo, al momento, a loro non ha pensato. A dirlo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
«Le misure di contenimento varate dal Consiglio dei ministri costituiscono l’ennesima mazzata sulla testa delle imprese. In dieci dei quattordici giorni che vanno da Natale all’Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune. Una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti nonostante il divieto di spostarsi da una regione all’altra, gli impianti di risalita fermi, le terme chiuse, l’obbligo di cenone in camera e mille altre regole astruse. Lo schiaffo finale viene dal decreto che stanzia 650 milioni di euro per tutelare, com’è giusto, i bar e i ristoranti, ma dimentica completamente gli alberghi, che hanno subito danni ancora maggiori».
A dicembre alberghi "fortunati" se ci sarà il 10% delle presenze del 2019
Un contraccolpo per l’intera economiaEppure, stiamo parlando di un settore fondamentale per
l’economia nazionale: «Il contraccolpo riguarderà l’intera economia e sarà forte - aggiunge Bocca - rammentando che in un anno normale, tra
Natale e
l’Epifania si sarebbero messi in viaggio più di 18 milioni di italiani, attivando un giro d’affari di circa 13 miliardi di euro, che interessa tutte le componenti della vacanza: non solo
alberghi ma anche
trasporti,
divertimenti e
cibo».
Calo delle presenze a dicembre del 90%Secondo il presidente degli albergatori «purtroppo, piove sul bagnato: dopo il
lockdown totale in primavera e l’estate peggiore della storia, durante la quale Istat ha registrato un calo del fatturato dei servizi di alloggio del 39,1%, la situazione si è aggravata ulteriormente, di pari passo con l’irrigidirsi delle
misure restrittive. Il calo delle presenze turistiche rilevato dal centro studi di Federalberghi è stato del 60,9% a ottobre, per poi schizzare -80,9% a novembre. E il preconsuntivo del mese di dicembre non lascia grande spazio alle speranze: saremo fortunati se ci sarà il 10% delle presenze del 2019».
Bernabò Bocca. Fonte: Adnkronos
Dimenticati dai ristori, dalla legge di bilancio e dal Recovery planE ora, appunto, la beffa: lasciati senza aiuti nonostante la nuova stretta di Natale, come se anche gli alberghi non fossero tra le attività più colpite.
«Il nostro panettone ha un sapore ancora più amaro - conclude Bocca - a causa della
solitudine in cui ci troviamo ad operare. I decreti
ristori, la
legge di
bilancio e il
Recovery plan, tre strumenti di importanza strategica che hanno occupato
l’agenda politicadegli ultimi giorni, non dedicano al nostro settore l’attenzione che gli sarebbe dovuta in ragione del peso esercitato all’interno dell’economia nazionale e dei gravi danni subiti a causa della pandemia».